Anziani sono in giardino, i ladri ripuliscono la casa
PONTE NELLE ALPI. La modalità è sempre la stessa. Colpiscono rapidamente, forzando gli infissi o approfittando delle porte lasciate, magari inavvertitamente, aperte. In pochi minuti cercano denaro e gioielli e scappano, pronti per il prossimo furto. Nella zona dei Coi de Pera ormai è allarme. Domenica pomeriggio nell’abitazione di una coppia di anziani che vive a Roncan è sparito il cofanetto contenente i gioielli di una vita. Un valore inestimabile, sia dal punto di vista economico (si parla di migliaia di euro) che affettivo. Nella notte fra sabato e domenica, invece, sono state visitate sei case a Quantin.
«Ormai mancano solo Vich, Losego e Cugnan», allargano le braccia due residenti a Roncan. Quasi rassegnati per la situazione: «Cosa possiamo fare? Difendersi da soli non si può, si rischia di finire noi in galera. Qui a Roncan sono entrati in tantissime case, hanno anche rubato una macchina qualche settimana fa. Si vive cercando di chiudere sempre la porta e le finestre, ma questi ladri entrano anche con la gente in casa».
La preoccupazione si avverte, in paese: «L’importante è che non facciano nulla alle persone», continuano i residenti. «I danni agli infissi si riparano, soldi ormai se ne tengono pochi in casa... ma l’importante è non essere aggrediti dai malintenzionati».
I ladri hanno colpito sempre di notte, fino ad oggi, nella frazione di Roncan. Domenica, invece, hanno agito in pieno giorno, a casa di una coppia di anziani. I due stavano giocando a carte in giardino insieme ad alcuni amici e non si sono accorti di nulla. L’ingresso principale dà sull’altro lato dell’edificio e da lì i ladri sono entrati, approfittando della porta che era stata lasciata aperta. «Entravo spesso in casa, così non avevo chiuso a chiave», racconta la donna, ancora comprensibilmente scossa. «E poi noi eravamo in giardino...».
I ladri sono entrati fra le 16 e le 18. Si sono diretti subito in camera da letto e hanno portato via il portagioie della signora, che si trovava sul comò. Dentro c’erano gli ori di una vita: orecchini, anelli, braccialetti, collane, gioielli comprati risparmiando qualcosa ogni anno. «È tutta la mia vita di lavoro», ricorda la signora. «Un valore enorme. Non hanno toccato nient’altro. Non sono neanche entrati nelle altre stanze, sono andati a colpo sicuro. E pensare che sono entrata spesso in casa, avrebbero potuto aggredirmi, buttarmi per terra...».
La coppia si è accorta che il cofanetto di legno non c’era più domenica sera, attorno alle 19. Subito hanno chiamato la Polizia, che si è precipitata in zona, ma i ladri ormai si erano dileguati. Ieri la Volante è tornata per raccogliere la denuncia. E sempre ieri è stato ritrovato il portagioie: i ladri lo avevano abbandonato sotto alle piante di pomodoro del vicino di casa della coppia. Era vuoto, eccetto per un orologio di scarso valore e un fiore di seta.
La coppia aveva già subito un furto un mese fa, quando erano spariti due ombrelli dal giardino. Allora i ladri era stati probabilmente disturbati dalla donna, che stava parlando con il marito all’interno dell’abitazione. Nella fuga, i malviventi hanno colpito in altre case e hanno anche rubato una macchina.
«Questi sono professionisti, studiano le abitudini delle persone altrimenti non si capisce come facciano a colpire così in fretta», concludono i residenti. «È chiaro che siamo preoccupati. Si va a dormire la sera e non si sa chi ti possa entrare in casa. Cerchiamo di aiutarci fra noi, di segnalare auto sospette o movimenti strani, ma ormai sono due mesi che subiamo furti, quasi quotidianamente. Non ne possiamo più, servono più controlli».
È stato solo tentato, invece, un furto a Ponte nelle Alpi, nella notte fra domenica e ieri. I ladri sono stati disturbati dai proprietari che hanno acceso le luci in casa. Portato a segno, invece, un raid a Quantin. Nella notte fra sabato e domenica i malviventi sono entrati in sei case, tre nella parte alta del paese e tre nella parte bassa. In entrambe le situazioni, si tratta di edifici vicini al bosco. E anche a Quantin la gente ha paura, come in tutta la zona dei Coi de Pera.
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