Prende fuoco una termocoperta, in sette restano senza casa
Un incendio si è sviluppato in una vecchia abitazione di vicolo De’ Facci, a Feltre, probabilmente innescato da una coperta elettrica lasciata inavvertitamente accesa su un divano
![La casa dove è avvenuto l'incendio](https://images.corrierealpi.it/view/acePublic/alias/contentid/1grvym48u44djqtqn9k/0/whatsappimage2025-01-23at15185621n7.webp?f=16%3A9&w=840)
Una coperta elettrica lasciata inavvertitamente accesa su un divano della vecchia casa priva di riscaldamento, l’apparecchio che si surriscalda e innesca il fuoco nel sofà, poi le fiamme e il fumo che fanno accorrere i vicini.
È questa la prima ipotesi sulle cause dell’incendio – scoperto e fermato prima che potesse estendersi alle altre case del cortile – scoppiato nel primo pomeriggio di ieri in vicolo De’ Facci, stretta laterale di via Anzù che sfocia in un cortile su cui si affacciano più abitazioni attigue.
Un incendio che ha lasciato senza casa i sette giovani lavoratori egiziani, tutti impiegati nel settore della ristorazione, che abitavano nella vecchia porzione di edificio, arrangiandosi come potevano per combattere il freddo con stufette portatili e termocoperte elettriche.
Erano tutti al lavoro ieri attorno alle 14 quando si sono sviluppate le fiamme nell’abitazione. Sono stati i carabinieri del radiomobile di Feltre, intervenuti assieme ai vigili del fuoco del distaccamento cittadino e agli agenti della polizia locale, a fare gli accertamenti necessari per rintracciarli e avvisarli di quanto era accaduto.
Nessuno si è fatto male, dunque, ma i sette giovani immigrati si sono trovati senza un tetto: fuoco e fumo hanno reso inagibile l’abitazione.
A far scattare l’allarme sono stati i residenti delle altre case del cortile: hanno sentito odore di fumo e capito che stava succedendo qualcosa, chiamando subito i vigili del fuoco. Dalla vecchia porzione di casa, in quel momento senza nessuno all’interno, si stava sprigionando il fumo di un incendio.
I vigili del fuoco si sono messi subito in strada dalla caserma di via Bagnols verso Anzù con due mezzi. Stesi i naspi collegati all’autobotte lasciata all’imboccatura del vicolo, troppo stretto per far passare il camion, gli uomini del distaccamento hanno iniziato ad affrontare l’incendio, riuscendo in poco tempo a fermarlo.
Un intervento tempestivo che ha permesso di limitare i danni alla sola abitazione a più piani incastonata tra altri edifici del cortile.
I primi rilievi effettuati dopo lo spegnimento hanno fatto convergere l’attenzione su quello che restava di un apparecchio tipo termocoperta: sarebbe stato quello, probabilmente dimenticato acceso, a scatenare l’incendio.
Alla fine tra mobili e rivestimenti in legno danneggiati dal fuoco, il fumo che aveva invaso l’abitazione e l’acqua usata per lo spegnimento, è stato verificato che la casa non era più da considerarsi agibile.
Mentre veniva avviato l’iter per la dichiarazione di non agibilità della casa, così, è stato il datore di lavoro dei sette giovani a cercare loro un’altra sistemazione.
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