Apidolomiti, 2018 d’oro con il record di soci e fiducia per il futuro
I soci di Apidolomiti fanno il punto sull’anno passato e rinnovano il consiglio, concludendo dopo nove anni il ciclo di Claudio Mistron alla presidenza: un periodo che ha visto crescere e consolidarsi un’associazione che ora guarda con fiducia al futuro. «Lascio una situazione ben diversa da quella che ho trovato», ricorda non senza commozione Mistron. «In questi anni abbiamo recuperato i soci che si erano allontanati (nove anni fa erano appena 175), superando di gran lunga ogni annata precedente e arrivando a fine 2018 con 610 tesserati. Riportando in ottima salute i bilanci».
In questi anni Apidolomiti ha effettuato un rapido avanzamento tecnologico, aumentando di molto le attività sul territorio, la promozione e la formazione: «Sono stati creati il sito, la newsletter, il canale Telegram e la app Apidolomiti play. Inoltre, siamo andati all’Expo e in altre località e abbiamo fatto crescere “Limana paese del miele”, tutto per promuovere il nostro Dop».
Il futuro. Mistron, premiato dai soci con l’ape d’oro come omaggio al tanto impegno messo in campo in questi anni, ha salutato con favore il nuovo consiglio eletto in assemblea, composto da Michele Merella, che diventerà anche il nuovo presidente, Claudio Mioranza, Antonia Maria Barattin, Siro Bona, Andrea De Bona, Achille Marta, Luca Stefani, Teresa Vieceli e Roberto Piol.
«Il futuro mi sembra roseo, soprattutto vedendo la composizione del nuovo consiglio. Sono giovani e molto motivati». Il presidente uscente non rimarrà fuori dai giochi, aiutando i nuovi a perseguire gli obiettivi prefissati: «Nel territorio bellunese Apidolomiti è l’unica associazione veramente legata al territorio e lavoreremo anche in futuro perché venga rispettata la nostra provincia e non sia territorio di conquista da parte di associazioni esterne. Tra l’apicoltura di pianura e quella di montagna c’è una differenza enorme nei trattamenti e nella qualità dei prodotti, quindi è giusto che gli apicoltori bellunesi abbiano un ruolo riconosciuto importante».
«Abbiamo portato diverse migliorie e un numero di tecnici importante, fondamentale per affrontare le sfide dell’apicoltura», rilancia Mistron. «Basti pensare che un tempo si era costretti ad andare lontano ad acquistare i nuovi nuclei per gli alveari e che oggi possediamo le competenze adeguate per la riproduzione delle famiglie che vengono poi donate in parte all’associazione perché vengano date ai nuovi soci. Sono conquiste importanti realizzate con fatica negli anni, ma che serviranno alle generazioni future di apicoltori bellunesi. Per il futuro penso che si possa stare tranquilli».
Una nuova immagine. Tra i punti toccati nell’assemblea, anche la proposta di un restyling grafico per logo ed etichette dell’associazione: «Apidolomiti ha lo stesso logo dagli anni ‘80», spiega Roberto Piol. «Abbiamo pensato ad una nuova immagine che, all’interno dell’esagono, mostrerà un “non ti scordar di me”, fiore tipico delle nostre vallate».
La nuova grafica è ancora in fase di studio e i soci sono chiamati a proporre idee alternative per poter ottenere un risultato finale che soddisfi tutti e faccia proseguire l’importante lavoro fatto fin qui per un prodotto che gode di una grande fiducia da parte dei consumatori. —
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