Appalti, chiesto il rinvio a giudizio
CORTINA. Si decideranno l’8 ottobre le sorti del “caso” Franceschi. Ieri i legali delle sei persone coinvolte nell’inchiesta su appalti e autovelox a Cortina hanno ricevuto la notifica con la richiesta di rinvio a giudizio, depositata dal pubblico ministero della procura della Repubblica di Belluno Antonio Bianco. Nell’udienza preliminare fissata per inizio ottobre il gup deciderà se mandare a processo il sindaco e le altre persone indagate, oppure se concedere il proscioglimento di tutti o di parte dei sei. Contestualmente il gup si esprimerà anche sui capi di imputazione contestati alle persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio.
Rispetto a quanto si è detto nei mesi scorsi non ci sono novità, nè sui soggetti coinvolti, nè sui reati a loro contestati, ricordando che la violenza privata ipotizzata all’inizio per la questione dei tele laser è caduta ed è stata ridimensionata in minaccia a pubblico ufficiale.
Il pm, dunque, muove contro Andrea Franceschi quattro accuse: la turbativa d’asta nell’appalto per la raccolta dei rifiuti, per la presunta volontà di favorire l’imprenditore Teodoro Sartori; l’abuso d’ufficio nell’affidamento dell’incarico per la redazione del bando al consulente Stefano Selleri; il tentativo di violenza privata per aver fatto pressione sulla dirigente comunale Tosi cercando di farle cambiare il bando sui rifiuti e la minaccia a pubblico ufficiale nella persona del comandante della polizia municipale Nicola Salvato per l’utilizzo degli autovelox.
Insieme a quella del sindaco (difeso da Antonio Prade e Gaetano Pecorella), è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per il vicesindaco Enrico Pompanin (avvocato Pierangelo Conte e Francesco Rasera Berna), Stefania Zangrando membro della commissione edilizia comunale (avvocato Massimo Montino), l’assessore Stefano Verocai (Prade e Montino), l’ex assessore al commercio Luca Alfonsi (Cesare Dal Maso del foro di Vicenza) e il segretario comunale Battaglia.
Nel frattempo a Franceschi rimane interdetta la possibilità di frequentare Cortina, anche se i suoi legali considerano prioritaria proprio l’eliminazione della misura cautelare restrittiva nei confronti del sindaco. Se il gup accoglierà la richiesta di rinvio a giudizio, Franceschi affronterà il processo senza chiedere riti alternativi. Per gli altri indagati, sui quali pendono accuse diverse, la decisione verrà presa caso per caso e finora non sono state presentate memorie a difesa, che potrebbero essere preparate solo per il giorno dell’udienza preliminare.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi