Appalto dei rifiuti arrestato Franceschi

Il sindaco di Cortina è ai domiciliari in seguito all’indagine iniziata nel 2012 Secondo il giudice Cozzarini c’è il rischio di reiterazione del reato

CORTINA. Il sindaco di Cortina Andrea Franceschi da ieri pomeriggio è agli arresti domiciliari. Gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza di Belluno gli hanno notificato la misura cautelare durante l’assemblea dei sindaci di Bim Gsp, la società dei Comuni che gestisce i servizi idrici e del gas. Un fulmine al ciel sereno che sa di clamorosa svolta dell’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Antonio Bianco, che il 22 maggio scorso ordinò la perquisizione di uffici municipali e abitazioni di sindaco e assessori.

Le accuse ipotizzate vanno dalla turbativa d’asta sulla gara d’appalto del servizio di raccolta dei rifiuti all’abuso d’ufficio per costringere il capo dei vigili ad allentare i controlli con l’autovelox nel periodo pre-elettorale passando per il tentativo di violenza privata per presunte pressioni su una funzionaria del Comune affinché ritirasse un bando già pubblicato per l’appalto dei rifiuti. Da allora gli uomini delle Fiamme Gialle hanno continuato a lavorare per cercare riscontri alle iniziali accuse ipotizzate attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti e interrogatori. Nelle ultime ore, il giudice delle indagini preliminari Giorgio Cozzarini ha accolto la richiesta del pm Bianco, emettendo la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti di Franceschi. Con lui sono indagati, a vario titolo, l’assessore all’ambiente e vicesindaco Enrico Pompanin, l’assessore all’urbanistica, ai lavori pubblici e all’edilizia privata Stefano Verocai, l’assessore alla polizia locale Luca Alfonsi, Teodoro Sartori, titolare dell’azienda che avrebbe turbato il procedimento amministrativo di scelta per la gara d’appalto dei rifiuti che si era poi aggiudicata ed, infine, Stefania Zangrando, membro della commissione edilizia integrata.

Reiterazione del reato. È il pericolo di reiterazione del reato l’esigenza cautelare che ha spinto il gip Cozzarini a porre Franceschi agli arresti domiciliari. «I fatti illeciti commessi - spiega il gip nell’ordinanza - non appaiono occasionali ma manifestazioni di una distorta visione della funzione esercitata, cioè in definitiva di significativa capacità a delinquere. Rivestendo egli (Franceschi, ndr) ancora il ruolo di sindaco, che comporta una competenza generale sull’attività dell’amministrazione, è quindi assai concreto che tale capacità si traduca in altri illeciti dello stesso tipo».

Appalti col trucco. È soprattutto sull’appalto dei rifiuti che s’è incentrata l’attenzione degli investigatori, dopo aver ricevuto l’esposto dell’ex responsabile dell’ufficio lavori pubblici Emilia Tosi. Secondo l’ipotesi d’ accusa, tra l’agosto 2010 e il febbraio 2011, il sindaco cortinese in concorso con un assessore e con l’imprenditore trentino Sartori, aggiudicatario della gara, avrebbe turbato il procedimento amministrativo che doveva stabilire il contenuto del bando e degli atti amministrativi del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani.

Pressioni sulla funzionaria.Franceschi è accusato anche di tentata violenza privata in concorso con l’assessore Pompanin nei confronti della Tosi. Dopo aver saputo che il contenuto del bando di gara pubblicato nel febbraio 2011 non coincideva con quello “pre-ordinato” a tavolino, il sindaco avrebbe fatto pressioni affinché la responsabile dell’Ufficio lavori pubblici del Comune revocasse il bando per sostituirlo con quello pre-confezionato. Fatto che non avvenne in quanto la Tosi oppose un netto rifiuto: “Non cambierò un requisito che ritengo congruo...”.

Tecnici amici. Franceschi e Pompanin sono inoltre accusati di abuso d’ufficio per aver di fatto “esautorato” i funzionari dell’ufficio lavori pubblici del Comune con una delibera con la quale si decideva di indire futuri bandi d’appalto della raccolta dei rifiuti da affidare ad un tecnico esterno ai funzionari comunali.

Autovelox ed elezioni. A fare le spese di presunte ed indebite pressioni sull'utilizzo di autovelox e tele-laser sarebbe stato il capo dei vigili Nicola Salvato. Motivo: gli amministratori, in vista delle elezioni del maggio 2012, non avrebbero voluto inimicarsi troppo i cortinesi. Per questo Franceschi e gli assessori Verocai ed Alfonsi sono accusati di violenza privata e abuso d'ufficio. Nei guai per questo anche la Zangrando. Sul comandante della polizia municipale sarebbero state esercitate forti pressioni per convincerlo a cessare i controlli. Pena la mancata riconferma alla guida dei vigili cortinesi. Emblematico l’sms che l’assessore alla polizia locale Alfonsi manda a Franceschi il 4 febbraio 2012: Parlato con Salvato un ora.. Gli ho dato direttive stringenti perché salvi il culo sennò torna vigile. In un altro sms, datato 29 marzo, il sindaco scrive a Verocai (tra virgolette una comunicazione di Salvato): "vigili tolti da Acquabona. Ordine di servizio era di De Bona.."... che la racconti a qualcun altro. Ha nominato capi e capetti a destra e a manca, con la nostra complicità ed ora dice di non controllarli? Salvato non me la fa più, sono mesi che il problema arriva in giunta, e sono mesi che si cerca di tamponare, senza uno straccio di risultato. Adesso è ora di finirla. Il 29 febbraio Verocai scrive ad Alfonsi: l'altro giorno i vigili erano di nuovo in giro con i telelaser, ordine di servizio di Sila. Ma comandano loro o noi? Infine, il 16 febbraio Franceschi scrive un sms a Salvato: Lo dico per l'ultima volta: mettete in magazzino etilometro e autovelox e lasciateli là altrimenti prendo provvedimenti. C'è tutta pian de lago incazzata nera.

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