Appello a Letta per sbloccare 40 milioni

Bolzano sta ritardando il pagamento che nel Feltrino sbloccherebbe il progetto sul turismo di nove amministrazioni
Di Roberto Curto

FELTRE. Una lettera firmata dai sindaci dei sette Comuni – Feltre compreso – classificati dal 23° al 29° posto della graduatoria del Fondo Brancher e spedita direttamente al presidente del consiglio Enrico Letta per chiedere che sia il governo a trovare il bandolo di quei quaranta milioni di euro che la Provincia di Bolzano non vuole pagare malgrado la sentenza della Corte di Cassazione abbia dato ragione agli enti in classifica. Il tempo passa e i progetti sono in attesa di essere finanziati. In ballo nel Feltrino ci sono 13,3 milioni di euro legati a una serie di iniziative legate al turismo che coinvolgono nove Comuni. E ieri il sindaco di Feltre, Paolo Perenzin, Comune capofila, ha convocato gli altri otto – Quero, Vas, Seren del Grappa, Sovramonte, Fonzaso, Arsiè, Pedavena e Cesiomaggiore – per fare il punto della situazione e decidere i passi da fare per velocizzare l’arrivo di questi soldi.

Certo, se Durnwalder si decidesse a staccare l’assegno da 40 milioni promessi e non ancora consegnati ai comuni di confine in base a un’interpretazione che vorrebbe beneficiari i soli sei Comuni confinanti con Bolzano e non tutti e 48 quelli confinanti con il Trentino Alto Adige, tutto sarebbe più facile. Ma Perenzin e i suoi colleghi non si perdono d’animo. Così il sindaco di Feltre, oltre a proseguire il normale iter per arrivare alla firma della convenzione con l’Odi (l’ente che ha in gestione l’intero pacchetto del Fondo Brancher), ha deciso un altro passo: «Prepareremo una lettera da spedire direttamente al presidente del consiglio Letta chiedendogli che nel caso l’impasse sullo stanziamento di quei 40 milioni prosegua, sia il Governo a prendere in mano la situazione. D’altra parte la Corte di Cassazione ha già stabilito in modo chiaro che la graduatoria dei comuni di confine è unica e non prevede distinzioni. Quei fondi sono tanto più importanti in un momento già difficile e l’auspicio è di chiudere finalmente la partita e di poter dare seguito alla convenzione».

Nei 13,3 milioni c’è un po’ di tutto e i nove Comuni feltrini ci contano per dare seguito alle intenzioni di rilanciare il turismo. Ad esempio, Feltre ha in mente di usare i soldi per completare il teatro della Sena con il corpo esterno, sistemare la zona del belvedere ed eseguire alcune altre opere nel bosco Drio le rive nell’ambito del progetto gold ring. Piste ciclabili e ippovie sono previste in più zone (Cesio, Lamon, Sovramonte), c’è il piano per portare l’acqua in quota sul Monte Avena per potenziare l’innevamento programmato, Quero vuole investire sulla palestra di roccia in valle di Schievenin, Arsiè ha un progetto per un parco acquatico sul lago del Corlo. Ognuno dunque con un’idea in testa, alimentata da questo fondo che può dare concretezza a progetti che poi dovranno essere completati entro tre anni.

«Ma il tempo decorrerà solo dal momento in cui ci saranno i soldi a disposizione», sottolinea Paolo Perenzin, «e nella convenzione che andremo a firmare nelle prossime settimane con l’Odi sarà un punto chiaro». Intanto la giunta feltrina si prepara ad approvare il testo della convenzione che poi sarà inviata all’Odi: «Successivamente, conclude il sindaco, «stipuleremo altre convenzioni con ciascuno dei Comuni coinvolti nel progetto così da stabilire le responsabilità di ciascuno fermo restando che Feltre è capofila».

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