Appello ai volontari per soccorrere i rospi
SEREN DEL GRAPPA. Il gruppo Salvataggio anfibi di Belluno cerca volontari per salvare le rane temporarie e i rospi comuni di Rasai dallo spiaccicamento e in un certo senso anche dall'estinzione.
L'emergenza migratoria è alle porte ma il sodalizio fatica a trovare le forze per andare a controllare le reti, stese per due chilometri a fine febbraio lungo via Montegge, e per caricare gli eventuali anfibi bloccati in corsa con dei secchi, per portarli in sicurezza nello specchio d'acqua più vicino dove far depositare loro le uova.
I volontari, per quanto pochi, hanno già cominciato a intervenire. Il caldo di questo inizio primavera e tra poco anche le piogge stanno creando il clima favorevole per la partenza della stagione migratoria. I primi gruppi di rane e rospi comuni, ingannati dall'umidità, sono già partiti.
«Al momento stiamo salvando qualche manciata di anfibi», racconta la referente del gruppo Michela Zatta, «ma quando scatterà la migrazione arriveranno a centinaia. Dobbiamo farci trovare pronti». Per farlo il gruppo ha bisogno di nuovi volontari, perché «possiamo arrivare a dover trasportare anche cento anfibi in una sera e con le poche persone che ci stanno aiutando adesso l'operazione può diventare davvero difficoltosa».
Per rimpolpare le fila del gruppo di salvataggio, i volenterosi possono contattare Michela Zatta al 342 6804851. «Non ce la facevo più ad assistere a questa strage ogni anno senza poter fare niente», confessa la giovane volontaria, «così appena ho scoperto che nel Trevigiano esisteva un gruppo di salvataggio, mi sono messa subito in contatto con loro». Sull'esperienza dei vicini di provincia, l'anno scorso sono state stese le prime reti che hanno garantito un buon effetto cuscinetto, proteggendo dalla morte sull'asfalto oltre 1400 animali. «La migrazione di Rasai è diminuita sensibilmente», evidenzia Zatta, «non solo per gli incidenti lungo la strada, ma anche per colpa dell'inquinamento e della frammentazione del territorio, dovuta all'industrializzazione e alla costruzione di nuove strade. Gli anfibi sono indicatori importanti della salubrità di un ambiente: vederli sparire in maniera così consistente dovrebbe farci riflettere».
Peraltro reti e volontari non sono una soluzione, ma solamente un tampone: «I Comuni dovrebbero attivarsi per far costruire dei rospodotti e alcune cordonate per convogliare gli anfibi, così come accade in molti altri paesi d'Europa». Per parte sua, «l'amministrazione ringrazia tutti i volontari per il lavoro svolto», afferma l'assessore Dario Scopel, «oltre a evitare lo schiacciamento degli anfibi che ogni anno a centinaia attraversano le Montegge, le reti garantiscono anche più sicurezza a chi, soprattutto in bici o in moto, percorre la strada, che se costellata di animali morti rischia di diventare pericolosa».
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