Appello per il recupero di Casa Buzzatti «Problemi al tetto, bisogna intervenire»

l’esperto
Casa Buzzatti nei Monti del Sole richiede un intervento urgente. Ne è convinto Giuliano Dal Mas, scrittore e conoscitore approfondito delle montagne bellunesi. Conosce bene, ad esempio, per averne anche spesso parlato nei suoi libri, i Monti del Sole, «quanto di più aspro e selvaggio che esiste non solo nel territorio protetto nel Parco, ma anche nell’ambito di tutte le Dolomiti. La stranezza dei nomi Coraie, Bus del Diaol, Feruch, Stornade, ben si combina con questo territorio. Per la lontananza delle mete, per le difficoltà degli accessi e degli orientamenti, essi ci appaiono come un mondo diverso, irreale, da osservare senza entrarvi. Gli stessi tempi di percorrenza diventano spesso indefiniti e indefinibili, senza misura, una mera indicazione. Si è spesso detto come solo le aquile e i camosci, signori incontrastati del cielo e della terra, in questi luoghi si sentano a proprio agio e si muovano rapidamente».
Il paesaggio selvaggio ben si combina anche con la mancanza di punti di appoggio, «limitati a Casera Nusieda, Bivacco Valdo, Casera le Mandre, ai quali si può aggiungere nel versante rivolto verso La Muda anche Casa Buzzatti, già appartenuta alla famiglia Zanella del ristorante a La Stanga, luogo di villeggiatura per ricchi di un tempo, che d’estate si dedicavano al passatempo della caccia».
La casa acquisita dal Demanio Forestale sorge su un promontorio rivolto verso la Valle del Cordevole e costituisce un buon punto panoramico specie verso il gruppo della Schiara. «Raggiungibile sia dal Ponte del Torner, sia da Agre», spiega Dal Mas,, «è una meta poco conosciuta che può servire anche di passaggio per il Col Pizzon e per una serie di interessanti cenge che guardano la Val Pegolera. Questi luoghi, come tanti altri, sono stati interessati dalla tempesta Vaia nell’ottobre dello scorso anno. Una gita del Cai di Belluno programmata in questi luoghi nell’anno in corso, è stata cancellata dal calendario a causa dei tanti alberi che si erano schiantati lungo il percorso che sale all’ex villino da Agre. Ma in tempi recenti il percorso è stato riaperto da mani ignote».
Per quanto riguarda Casa Buzzatti, continua Dal Mas «quei pochi che hanno raggiunto questa meta collocata a circa 950 metri di quota, ci dicono come la minuscola Casera Fagarei, situata poco più a valle di Casa Buzzatti, sia ora di fatto quasi del tutto irrecuperabile, ma come anche l’ex Villino Zanella abbia subito dei danni. Per ora questi danni sembrano limitati a una piccola porzione di tetto, dal quale entra l’acqua. Oggi l’intervento potrebbe essere limitato nella spesa, ma per agire servono permessi, autorizzazioni. Ci dicono che qualcuno si sia proposto di farlo gratuitamente, ma che gli sia stato risposto che avrebbe dovuto pagare. Non sono addentro in queste questioni. Non so nemmeno se l’edificio appartenga al Demanio Forestale Statale o Regionale, se questi enti siano stati realmente informati del problema, se intendano intervenire in qualche modo urgentemente come sarebbe giusto e necessario. Noi sappiamo, però, come la montagna con le sue bellezze, con le sue casere, rappresenti una risorsa per il nostro territorio eletto in parte a Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi e in parte a Patrimonio dell’Umanità. Vorremmo perciò in questa occasione poter credere in una risposta e alla possibilità di un intervento rapido». —
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