Apprensione per la frana in Alpago

Il sindaco di Tambre ha chiesto il sopralluogo sullo smottamento
Alcune immagini di com’è oggi lo smottamento che ha colpito la zona di Malolt nel mese di dicembre
Alcune immagini di com’è oggi lo smottamento che ha colpito la zona di Malolt nel mese di dicembre
TAMBRE.
E' uno smottamento di notevoli dimensioni quello che si è verificato il mese scorso nei pressi di Malolt, tra Cornei (Puos) e Tambre, dove alcuni fabbricati rurali sono stati in parte travolti da una frana che s'è staccata nella parte alta del versante attraversato dalla Valturcana.

Il Comune di Tambre ha fatto chiudere la strada silvopastorale che raggiunge la zona, già soggetta a divieto abitativo in seguito all'alluvione del 1966 e indicata come zona rossa nei piani di assetto idrogeologico (Pai) della provincia.

«Dopo aver segnalato l'accaduto agli organi competenti siamo in attesa di un sopralluogo che contiamo venga fatto il prima possibile», spiega il sindaco di Tambre, Oscar Facchin, «anche perchè le condizioni meterologiche che si stanno verificando quest'anno giustificano una certa apprensione riguardo l'evolversi del fenomeno».

La frana ha messo in crisi anche alcune attività legate all'agricoltura e all'allevamento che si trovano nella zona. «Abbiamo già segnalato in particolare i danni subiti da una di queste attività», fa presente il sindaco.

La zona interessata dalla frana è quella del bacino idrografico del torrente Valturcana, affluente del torrente Tesa.

Il territorio è alquanto instabile e franoso dopo l'alluvione del 1966, un fenomeno che ha innescato pericolosi smottamenti e franamenti per i quali è stato necessario evacuare gli abitanti di numerose abitazioni.

Negli anni scorsi sono state realizzate varie opere di difesa e di sistemazione idraulico-forestale, con canalizzazione del torrente principale e dei numerosi ruscelli secondari. «Vorremo scongiurare il pericolo che tali opere situate a valle possano venire coinvolte da ulteriori movimenti del terreno», aggiunge Facchin, «la preoccupazione riguarda anche il fatto che alcuni corsi d'acqua ora corrono sotto il corpo franoso, non si bene dove, e c'è quindi il rischio che provochino ulteriori smottamenti».

Già nel 2005 un'esercitazione della Protezione civile era servita a eliminare la vegetazione dal corpo di frana, ripristinare e pulire muretti e canalette di scolo delle acque superficiali per favorirne il deflusso.

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