Arabba, la neve continua a muoversi

Ieri altre due slavine, non grandi, sulla Sp 244 e nei pressi di Ornella; stabilizzato invece il traliccio di Terna sul Campolongo
Di Gigi Sosso

ARABBA. La neve si muove. Slavine più o meno grandi anche ieri, tra Arabba e il passo Campolongo. Al mattino, una massa di quattro metri cubi è finita sulla provinciale 244 della Val Badia, occupando metà carreggiata. Era dietro una curva e qualche pericolo c’era. Allertati i vigili del fuoco, che hanno chiamato il personale di Veneto Strade per lo sgombero e il ripristino della circolazione. Non ci sono veicoli coinvolti. L’altro episodio è all’altezza della frazione di Ornella, dove però la neve non è arrivata sulle vie di comunicazione: «Stiamo convivendo con questi fenomeni», allarga le braccia il sindaco di Livinallongo del Col di Lana, Ugo Ruaz, «gli ultimi due non hanno provocato particolare pericolo. La neve è sempre tanta e, con la scusa che le temperature sono alte, gli smottamenti sono frequenti. Quello che ci consola è che non dovrebbe nevicare più, del resto stiamo passando uno degli inverni più terribili che io ricordi. Piano piano, credo che torneremo alla normalità».

Il traliccio di Terna. Stabilizzato il palo dell’alta tensione inclinato dalla neve, a un chilometro da passo Campolongo e un centinaio di metri dalla strada provinciale. I tecnici di Terna e quelli del centro valanghe di Arabba hanno ultimato un intervento provvisorio, aspettando la bella stagione, per organizzare quello definitivo, sempre in collaborazione con i vigili del fuoco. Ieri si è intervenuti anche su un ripetitore, nel frattempo sembra scongiurato il rischio di un black out: «la linea è quella da 130 mila volt, che va a Corvara», riprende Ruaz, «si è presentato questo problema e, al momento, la soluzione è tampone. Non si poteva fare altrimenti, adesso come adesso. La luce c’è e speriamo che il pericolo sia passato».

La funivia Col Margherita. Confermato che la stazione di partenza con il tetto piegato dal peso della neve è nel comune trentino di Moena e gli impianti di risalita bellunesi stanno continuando a funzionare, nelle prossime ore il traffico dovrebbe tornare alla normalità: «Quello che ci manca è il collegamento con Moena», osserva Renzo Minella dell’Anef, l’associazione nazionale che raggruppa gli esercenti funiviari, «stiamo lavorando per cercare di ripristinarlo al più presto e forse già entro domani saremo in grado di risolvere la questione. Ribadisco che il contrattempo ha interessato la stazione d’imbarco, che ricade nel territorio di Moena e non in quello di Falcade. Sul versante bellunese, la situazione è sotto controllo, salvo questo collegamento tra le due vallate».

La stagione non è stata per niente facile, ma almeno prosegue e andrà avanti più a lungo del preventivato, vista la quantità di neve: «Stiamo uscendo da una stagione molto difficile non c’è dubbio e ci mancava soltanto questo problema a Moena. Ma siamo sempre al lavoro, per cercare di migliorare la nostra offerta».

Le operazioni di sgombero. I cavi sono a posto, il tetto non ha ceduto e per liberarlo sono stati utilizzati dei lunghi bracci meccanici mossi dagli escavatori e dai camion. una lama ha tagliato i grandi blocchi di neve, che poi sono stati depositati su dei teli di plastica: «Non posso stabilire il giorno della riapertura», spiega Mario Vendruscolo del Consorzio Tre Valli, «sarà necessario provvedere a una serie di controlli tecnici alla struttura della stazione. Una volta che la sicurezza sarà garantita, rimetteremo in moto la funivia».

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