Sabotaggio all’impianto di innevamento. La Pordoi spa: «Non è la prima volta»

Trovata una punta di trapano in un cavo della corrente lunga la pista “Arabba” che scende fino a Pont de Vauz. I tecnici hanno già riparato il danno

Lorenzo Soratoi
La punta di trapano conficcata nel cavo
La punta di trapano conficcata nel cavo

 

Sabotaggio all’impianto di innevamento sul Pordoi dove è stato bucato un cavo della corrente con una punta di trapano. Amarezza da parte della società che gestisce gli impianti: «Non è il primo caso in questi ultimi anni. Ora abbiamo potenziato il sistema di videosorveglianza».

Il fatto è stato scoperto alcune settimane fa dai tecnici che operano sull’impianto di innevamento della società “Pordoi S.p.a” che gestisce gli impianti sul versante di Livinallongo dell’omonimo passo e che solo dopo aver fatto tutte le verifiche ed infine la segnalazione alle forze dell’ordine, ha deciso di renderlo noto.

Come ogni anno, prima ancora che si preannuncino gli abbassamenti delle temperature che permettono l’avvio dei cannoni per sparare la neve programmata, i tecnici collaudano e testano tutte le complesse apparecchiature necessarie alla produzione della neve: pompe, generatori, tubature idrauliche. Un lavoro che può durare anche qualche settimana e che deve essere condotto in maniera puntigliosa e certosina in modo da essere pronti ad avviare i cannoni al momento giusto e sfruttare così alla massima potenzialità i periodi di freddo intenso che, negli ultimi anni, in particolare nel mese di novembre, si stanno riducendo a poche giornate e poche notti.

È stato proprio durante uno di questi controlli che i tecnici hanno riscontrato un’anomalia sulla linea di alimentazione di una sezione dell’impianto di innevamento che serve alcune delle piste che scendono dal Pordoi. Nello specifico la pista “Arabba” , che scende fino a Pont de Vauz.

Fatte le dovute verifiche, hanno trovato il problema: uno dei grossi cavi che porta la corrente necessaria ad alimentare i cannoni era stato danneggiato con una punta di trapano. Un fatto decisamente anomalo e chiaramente di origine dolosa.

Come conferma il direttore di stazione della Pordoi S.p.a. Gianpaolo Soratroi: «Vista la natura del danno non vi sono dubbi che a compierlo sono state mani esperte. Il sabotaggio mirava a colpire il funzionamento di alcuni generatori di neve entrati in funzione prima dell’apertura delle piste».

I cannoni per la neve sono alimentati normalmente a 380 Volt e le linee che servono intere piste sono percorse da centinaia di ampere. Manometterle quando sono in tensione, significa rischiare di rimanere folgorati. Quindi l’autore o gli autori del gesto dovevano sapere con precisione quando e come agire.

Il danno è stato prontamente riparato dai tecnici e l’innevamento di quella parte di pista ha potuto entrare in funzione normalmente in tempo per l’apertura. Purtroppo, come riferisce Soratroi, non è il primo caso anomalo che la società ha riscontrato negli ultimi anni. Altre infrastrutture e mezzi di proprietà sono stati infatti oggetto di piccoli e ripetuti gesti di vandalismo.

Per questo, dopo l’ennesimo sabotaggio, i responsabili hanno deciso di rivolgersi alle forze dell’ordine per segnalare l’accaduto. Per risalire all’autore o agli autori, gli inquirenti hanno nelle mani la punta di trapano con la quale è stato danneggiato il cavo e le immagini dell’impianto di videosorveglianza. Impianto che, dopo il fatto, è stato ulteriormente potenziato per scoraggiare eventuali futuri malintenzionati. Resta l’amaro in bocca della società e dei suoi operatori, che grazie al loro duro lavoro, garantiscono posti di lavoro anche a tutto l’indotto.

«Spiace che sia stato colpito il sistema di innevamento che garantisce a mio avviso il funzionamento di tutto il comparto turistico invernale», conclude Soratroi. «La situazione di quest’anno ne è la testimonianza».

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