Archeologia, lavori per 900 mila euro
Via libera al piano per il museo e per l’area sotto il sagrato del duomo: sarà “ripescato” il progetto di Carlo Scarpa
FELTRE. Grandi manovre in corso sull’archeologia, dal completamento del museo civico archeologico con il recupero dell’ex casa del custode, alla riqualificazione dell’illuminazione dell’area archeologica sotto il sagrato del duomo, al rifacimento del punto di accesso del sito stesso con l’abbattimento delle barriere architettoniche e il miglioramento estetico riprendendo alcuni punti del vecchio progetto dell’architetto Carlo Scarpa.
I soldi ci sono – 900 mila euro dei Fondi di confine – e lo studio di fattibilità tecnica ed economica appena approvato dalla giunta Perenzin dà il via all’iter progettuale da sviluppare nel 2018 per arrivare con i lavori tra il 2019 e 2020.
La strada è tracciata. «Queste strutture rappresentano due punti fondamentali dell’offerta culturale che Feltre può offrire in quest’ambito», la convinzione dell’amministrazione, che alza il sipario sull’intervento diviso in tre lotti. «Il primo, da 550 mila euro, mette una pietra importante per il completamento del nuovo museo civico archeologico con l’adeguamento della casa del custode, che verrà sistemata per ospitare in particolare i reperti del periodo preromano», dice l’assessore alla cultura Alessandro Del Bianco. Il resto della progettualità riguarda l’aera archeologica sotto il sagrato del duomo.
«Si andrà a lavorare su due aspetti», prosegue il vicesindaco Del Bianco. «Uno è quello dell’illuminazione (150 mila euro) con le nuove tecniche di valorizzazione illuminotecnica all’interno degli scavi. Oggi le luci sono a neon, tra l’altro con qualche problema di manutenzione. Si sfrutteranno anche le pareti per fare delle proiezioni, illuminando le varie stratigrafie».
Altri 200 mila euro permetteranno poi di riqualificare l’ingresso al sito stesso sia dal punto di vista estetico che funzionale con l’inserimento di un ascensore per i disabili. È ambiziosa in questo quadro l’intenzione di ripescare alcuni elementi del progetto realizzato ancora negli anni Settanta da Carlo Scarpa. L’architetto progettò una copertura di tutta l’area, che per vari motivi non fu mai realizzata.
«Certamente non possiamo riproporla interamente perché riguardava l’ambito complessivo, sia sotto che sopra gli scavi nel piazzale», precisa Del Bianco, «ma ci proponiamo di riprendere l’aspetto dell’ingresso e alcune lavorazioni sul tema del collegamento con Campogiorgio. Sono passaggi che faremo successivamente, nel momento in cui svilupperemo la progettazione definitiva ed esecutiva».
Sul superamento delle barriere architettoniche mette l’accento l’assessore ai lavori pubblici Adis Zatta: «È una linea strategica che avevamo inserito nel programma elettorale, anche per la fruizione dei siti culturali».
Raffaele Scottini
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