Archivi salvati dai giovanissimi

Longarone, gli studenti impegnati nella digitalizzazione Trasferiti su file i registri di stato civile dal 1871 al 1947
LONGARONE . I giovani continuano a salvaguardare la memoria archivistica del Comune. Anche quest’anno infatti si è svolto il progetto di digitalizzazione dei documenti storici a cavallo tra Ottocento e Novecento, scampati al Vajont ma in via di deterioramento. Questa estate ha operato una squadra di volontari guidata da Martina Strazzabosco del Centro studi bellunese, composta anche da giovani delle scuole superiori in alternanza scuola e lavoro e altri che hanno ricevuto dei creduti formativi grazie al Csv Belluno. L’obiettivo di questa seconda edizione è stato quello di informatizzare i registri di stato civile del Comune di Longarone dal 1871 al 1947, stavolta con circa 8000 atti di morte e matrimonio.


I dati, raccolti secondo i metodi approvati dalla Sopraintendenza archivistica del Veneto, comprendono le foto dei documenti originali. Tra qualche mese saranno quindi messi a disposizione degli uffici comunali e poi fruibili a richiesta dai cittadini, ricercatori o anche residenti all’estero come i discendenti di emigranti per le operazioni di cittadinanza.


La cerimonia finale si è svolta in municipio con apprezzamento del sindaco Roberto Padrin: «Questo è un progetto a cui teniamo moltissimo che ci permette di non perdere il nostro inestimabile patrimonio documentale. È una bella sinergia tra enti pubblici, scuole e volontariato rappresentato dal Csv. I giovani partecipanti si sono divertiti in un clima di amicizia. È bello pensare che saranno loro i custodi della memoria della nostra comunità. Il prossimo anno vogliamo continuare ancora, occupandoci stavolta dei registri di Castellavazzo».


La squadra dei volontari era quindi composta da Silvia Costa, Emanuele Miot, Alessia De Barba, Simone David, Jason Furlan, Eva Sacchet, Luigi Corona, Matilde De Simoi, Giada Pomarè e dal “veterano” Vilmer Giosuè Da Cas.


Enrico De Col


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