Archivio di Feltre inaccessibile, petizione al vescovo

I 91 studiosi che hanno firmato il documento chiedono a monsignor Marangoni di rendere agibili i luoghi della diocesi chiusi dopo la destituzione di don Cecchin

FELTRE. Una petizione al vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, per riaprire l'archivio della Curia agli interessi e alle ricerche del pubblico. E per riaprire l'interesse di chi amministra da altra sede sulla ex diocesi di Feltre, «troppo a lungo lasciata abbandonata a se stessa anche sotto il profilo del suo patrimonio culturale e religioso, cosa che risulta ormai grave agli stessi occhi dell'opinione pubblica». È la petizione che novantuno studiosi, feltrini e non, hanno sottoscritto e trasmesso tre settimane fa al vescovo, senza averne finora riscontro. Si richiede un intervento «affinché una così cruciale istituzione culturale venga al più presto riaperta al pubblico».

Nella petizione nata su iniziativa di Gigi Corazzol, Gianmario Dal Molin e Matteo Melchiorre, si evidenzia l'importanza dell'accesso all'archivio, ma anche quella della valorizzazione dei giacimenti culturali della ex diocesi, dalla biblioteca del seminario, all'archivio Casa opere cattoliche, fino alla biblioteca e pinacoteca di don Giulio Perotto, e al nuovo episcopio da cui si è tolto perfino lo stemma che campeggiava sul portale. Da circa un anno, da quando cioè è stato destituito don Mario Cecchin, l'archivio della Curia vescovile è chiuso e inaccessibile.

«Ciò ha disorientato e confuso non pochi studiosi. Essi hanno visto forzatamente troncate le proprie ricerche, senza poter avere notizia alcuna sul destino dell'istituzione. Benché l'impossibilità di completare vecchie ricerche o intraprenderne di nuove, sia di per sé questione tutt'altro che irrisoria, la chiusura dell'archivio lascia un insostenibile vuoto nella cultura feltrina, bellunese e trentina. La ricchezza e la qualità dei fondi archivistici conservati, è notoria e testimoniata dalle generazioni di studiosi che hanno lavorato con affetto sulle carte di questo archivio, producendo contributi di livello. Dall'abbondante documentazione hanno tratto beneficio non solo studiosi locali, ma anche studiosi forestieri di fama nazionale e internazionale. L'archivio, oltre a essere un'autentica miniera per la storia feltrino-bellunese, rappresenta un basilare riferimento per gli studi di storia ecclesiastica e sociale di area trentina, raccogliendo fondi documentari che si riferiscono alla porzione dell'antica diocesi a parte Imperii, relativa cioè alla Valsugana e alla valle di Primiero».

Prima della chiusura era possibile agli studiosi, previa richiesta, consultare nella stessa sede anche il materiale documentario dell'archivio capitolare di Feltre. Diventando impraticabile l'archivio della Curia è purtroppo divenuto di fatto inaccessibile anche il secondo, a ulteriore discapito e danno degli studi, evidenziano i firmatari.

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