Area Bardin, i volontari taglieranno erba e piante
BELLUNO. Piante e arbusti fra i capannoni in costruzione. L’area ex Bardin è in una condizione di abbandono e degrado, ma a breve il Comune avvierà una pulizia straordinaria con le squadre dei volontari, eliminando almeno le piante che si trovano al margine dello spazio e che hanno invaso i marciapiedi.
Il sindaco Massaro ha inviato il responsabile della protezione civile comunale Paolo Zaltron a fare un sopralluogo: «È nostra intenzione, in accordo con la curatela, fare un intervento contenitivo della vegetazione che è cresciuta in maniera incontrollata e che sta anche invadendo i marciapiedi, ai due margini esterni dell’area», spiega. «Lo facciamo per due ragioni: per una questione di sicurezza stradale e per il decoro». Per la stessa ragione si punta a rimuovere le gru abbandonate da tre anni: «So che la ditta proprietaria si sta interessando per smontarle e portarle via», assicura il sindaco.
L’area ex Bardin è incuneata fra via Lungardo e via dell’Anta. Quest’ultima, soprattutto, è molto popolata, e i residenti da tempo lamentano le condizioni della zona. Le piante sono cresciute molto e qualche volta sono stati visti topi aggirarsi per le strade del quartiere. «Se ci fosse un problema di natura igienico sanitaria interverremmo, come abbiamo fatto per contrastare il diffondersi delle zanzare», continua Massaro.
In estate, infatti, il sindaco ha fatto un sopralluogo nell’area e, in accordo con la curatela, ha avvisato l’Usl per effettuare una bonifica. Sono stati gettati gli antilarvali nelle pozze d’acqua presenti e così il problema delle zanzare è stato contenuto. «Non ci è possibile fare un intervento risolutivo sul fronte della vegetazione, eliminandola interamente, perché sarebbe eccessivamente costoso», ricorda il sindaco. L’area ex Bardin, inoltre, è privata, e ogni lavoro va concordato con il curatore che si sta occupando della vicenda.
C’è di mezzo un fallimento, quello della ditta Acanto srl che si era aggiudicata i lavori per la riqualificazione del complesso. Lavori iniziati nel giugno del 2013 e interrotti dopo pochi mesi. Quando il Tribunale di Vicenza ha dichiarato il fallimento della Acanto se n’è capito il motivo. Qualche mese fa, però, è spuntata una cordata di imprenditori che ha dichiarato il suo interesse ad acquisire l’area. «Siamo in attesa di notizie dalla curatela», conclude il sindaco. «Sappiamo esserci un forte interesse da parte di alcuni imprenditori, ci auguriamo si concretizzi».
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