Area ex Bardin, criticità igienico sanitarie
BELLUNO. Il degrado si sta trasformando in un problema igienico sanitario a Borgo Pra’. Nell'area ex Bardin i lavori di riqualificazione sono fermi dal 2013, a causa del fallimento della Acanto srl, l'azienda con sede a Torri di Quartesolo che si stava occupando del recupero. E la situazione all'interno dell'area è seria: si è formato un acquitrino, ci sono pozze di acqua ristagnante e le zanzare proliferano. «Si sta creando un problema di natura igienico sanitario», spiega il sindaco Jacopo Massaro.
«Prima che la Acanto fallisse avevo emesso un’ordinanza per obbligare l’azienda a effettuare la pulizia dell’area, poi c’è stato il fallimento e nulla è stato fatto. Farò un’altra ordinanza, ma ora la partita è in mano al curatore fallimentare». Il che complica la situazione.
Il Comune non può entrare in una proprietà privata per bonificarla, salvo non sussistano gravi rischi per l’incolumità o la salute delle persone. La situazione al momento preoccupa ma non è così grave. Ciò nonostante Massaro si confronterà con l’Usl per capire come intervenire. Ieri mattina il sindaco ha incontrato il curatore fallimentare, giunto in città per censire i beni della Acanto. Gli ha raccontato la genesi dell'intervento di recupero e, vista la situazione all'interno del cantiere, ha palesato le sue preoccupazioni per le condizioni dei luoghi. «Non stiamo parlando solo della vegetazione, incolta, che rischia di invadere il marciapiede e la strada», ricorda il sindaco, «ma del proliferare di topi e zanzare. Il curatore ha dimostrato di comprendere il problema ma chiaramente ora deve fare tutti i passaggi richiesti dalla legge». Dunque non si sa quando la situazione potrà sbloccarsi.
Di sicuro il Comune cercherà di bonificare la zona, almeno gettando degli anti larvali nelle pozze per evitare il proliferare delle zanzare.
I lavori nell'area ex Bardin sono fermi dal 2013. Nel 2011 l’amministrazione Prade aveva approvato il piano urbanistico attuativo per il recupero della zona, che si sarebbe trasformata in un complesso residenziale e commerciale, con la presenza anche di uffici e di ampie zone verdi per la cittadinanza. I lavori erano iniziati nel giugno del 2013, ma dopo la pausa invernale nel cantiere non si è più vista anima viva. Recentemente il tribunale di Vicenza ha dichiarato il fallimento della Acanto srl.
Nel frattempo Massaro aveva preso contatti con una cordata di imprenditori, che attende di sapere se e quando potrà acquistare l'area ex Bardin. Fino ad oggi sono stati abbattuti alcuni capannoni, è stato rimosso l’amianto presente all’interno dell'area ed è stata fatta la prima gittata di cemento, quella sulla quale avrebbero dovuto sorgere i nuovi palazzi. Di lavoro da fare per recuperare la zona ce n'è molto. (a.f.)
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