Area ex San Remo, trattativa in corso

Il Comune vuole contenere l’edificazione, la proprietà vorrebbe un cambio di destinazione d’uso: in ballo 130mila mc
Di Alessia Forzin

BELLUNO. C'è un fantasma che incombe su Mier. Sono i 130 mila metri cubi che potrebbero essere edificati nell'area che un tempo ospitava la fabbrica San Remo, e che è stata recentemente riqualificata.

La Immedil 2, la società proprietaria dell'area, ha demolito i volumi della ex San Remo (pari a 148 mila metri cubi), ma finora ha costruito solo un edificio: quello che ospita la Feinar. Circa 16.500 metri cubi. Il resto è ancora da fare e la proprietà ha tutto il diritto di edificare.

Obiettivo del Comune è contenere quella volumetria e la prossima settimana sarà portata in commissione urbanistica la proposta che ha fatto la società. La quale chiede di modificare la destinazione d'uso di quei volumi (oggi a produttivo e terziario) ampliando la gamma del futuro costruito alle categorie residenziale e commerciale. Case e negozi.

«Vogliamo portare in commissione e poi in consiglio una delibera con gli indirizzi dell'amministrazione per il recupero definitivo dell'area ex Icb», spiega Frison. «La situazione è molto articolata, la vicenda è stata ricostruita cronologicamente dagli uffici ed è necessario, ora, mettere alcuni punti fermi sul futuro». Il primo riguarda proprio la volumetria: «Nasce da quella esistente, la proprietà ha demolito degli immobili e può costruirne altri usando la stessa volumetria», prosegue Frison. «Ma il nostro obiettivo è quello di contenere l'edificazione».

Nella trattativa il Comune ha un'arma: la richiesta che è stata fatta dalla proprietà di modificare le destinazioni d'uso. Servirà una variante per farlo, ma allora l'amministrazione potrà chiedere qualcosa. Contenere i volumi, per esempio, ma anche un'opera di compensazione, che vada in direzione dell'interesse pubblico. È già stata individuata: si tratta di un pezzo della nuova strada fra il Cucciolo e Marisiga, quella che viene definita bretella di collegamento fra l'Agordina e la statale 50. Per il Comune è un'opera prioritaria, ma è anche costosa, ed ecco che l'intervento del privato potrebbe garantire la realizzazione almeno di un tratto, quello che passa proprio vicino alla zona dove un tempo sorgeva la San Remo.

«Noi vogliamo andare incontro alle richieste della società, affinché possa procedere con il completamento del recupero, ma valutando anche l'interesse pubblico», continua Frison. «Dunque stiamo ragionando sull'ipotesi di proporre quest'opera». Fra gli altri punti che saranno inseriti nella delibera di indirizzo ci sono la definizione precisa dell'area interessata dall'intervento di costruzione di nuovi volumi e la salvaguardia degli aspetti ambientali, perché c'è una carpenada che scende dalla vicina villa e la si vuole tutelare.

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