Armani abbandona Safilo: è allarme

Ieri la notizia ufficiale: lo stilista di moda ritornerà da gennaio 2013 con Luxottica
Lo stabilimento longaronese della Safilo
Lo stabilimento longaronese della Safilo

PADOVA. Il sodalizio tra Safilo e Armani finirà nel 2012, con la scadenza naturale di una delle licenze top nel portafoglio della multinazionale padovana dell’occhiale.

Ma Armani resterà in Veneto, visto che ieri dopo la comunicazione ufficiale da parte della società guidata da Roberto Vedovotto, è arrivata un’altra conferma ufficiale, questa volta da Luxottica. Sarà il colosso multinazionale di Agordo, infatti, a produrre e distribuire in tutto il mondo le collezioni di occhiali da sole e da vista a marchio Giorgio Armani, Emporio Armani e A/X a partire dal 2013.

Che la Borsa questo mancato rinnovo se lo aspettasse era ormai abbastanza chiaro, negli ultimi due mesi il titolo Safilo si è schiantato perdendo circa il 43%. E Piazza Affari, ieri, alla certezza che il rinnovo non ci sarebbe stato ha fatto segnare un deciso rimbalzo, i corsi del gruppo padovano hanno guadagnato oltre il 10%. Un andamento che sta a significare anche che probabilmente la compagnia sia prossima ad un’alternativa. Ieri infatti le indiscrezioni davano per certa la chiusura di un contratto di licenza in grado di controbilanciare la perdita di Armani.

Nello stringato comunicato diffuso, tuttavia, Safilo mette le mani avanti e gioca la carta della prudenza. Le vendite realizzate attraverso i marchi del Gruppo Armani ammontavano nell’esercizio 2010 a circa 165 milioni di euro e a circa 125 milioni nei primi nove mesi 2011.

«Alla luce del mancato rinnovo e sulla base dell’attuale portafoglio di licenze – si legge - Safilo ritiene che gli obiettivi economico-finanziari di medio termine potranno subire una riduzione dei ricavi di circa 150-200 milioni di euro nel 2015, mentre il margine EBITDA potrà attestarsi al 13,5% anziché al 15%».

Anche per Luxottica è stata una giornata in denaro. Il titolo ha archiviato la seduta milanese in deciso apprezzamento chiudendo con un +2%. Il ritorno di Armani nel portafoglio brand della compagnia di Leonardo Del Vecchio ha certamente un’altra incidenza in termini economici. Dove in Safilo questo marchio pesava il 15% circa del fatturato, in Luxottica l’incidenza è attorno al 3% sui ricavi. Anche se, secondo alcuni analisti, la licenza potrebbe aumentare notevolmente le proprie vendite in termini assoluti grazie alla mastodontica rete distributiva della multinazionale di Del Vecchio e ai suoi solidi presidi in mercati di sbocco, che adorano il made in Italy che Giorgio Armani incarna.

Per Armani, infine, si tratta poi di un vero e proprio ritorno a casa. Furono infatti lo stesso Leonardo Del Vecchio e lo stilista italiano ad inventare a fine anni Ottanta l’occhiale griffato, producendo la prima linea di occhiali firmati con l’aquila. Poi nel 2003, Armani decise di non rinnovare e alla prima scadenza della licenza, lo stilista è tornato su suoi passi. «Nel 1988 abbiamo avviato insieme a Giorgio Armani una grande storia di successo: insieme abbiamo trasformato gli occhiali da semplice strumento funzionale a indispensabile accessorio di moda e tendenza», ha commentato il ceo di Luxottica Andrea Guerra. «Siamo contenti di poter riprendere insieme un cammino che, siamo certi, porterà grandi soddisfazioni a entrambe le società», ha aggiunto.

La lettera di intenti, non vincolante, firmata tra Luxottica e Armani è propedeutica alla stipula di un accordo decennale a condizioni di mercato, a partire dal 1° gennaio 2013, la prima collezione potrebbe vedere la luce già tra due anni. Intanto, per tutta la giornata di ieri si sono susseguite notizie su una possibile acquisizione da parte di Safilo di un’altra licenza. Le trattative con questa griffe ad oggi segreta, sono state molto serrate e se all’inizio si pensava potessero concludersi ieri, invece si dovrà attendere i prossimi giorni.

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