Arrestati con la droga alla stazione dei treni domani la convalida
PONTE NELLE ALPI. Due arresti per droga alla stazione di Polpet. Venerdì pomeriggio i carabinieri hanno fatto scattare le manette ai polsi di Luca Svalduz, 36enne alpagoto che vive a Belluno e Ugwum Nwaobiara, nigeriano di 34 anni, residente a Conegliano. L’operazione è scattata alle 13.30: i militari erano in borghese, a bordo di un’auto civetta e hanno colto in flagrante Nwaobiara, che appena sceso dal treno proveniente da Venezia consegnava le sostanze stupefacenti a Svalduz. Sequestrati sette grammi di eroina, tre di cocaina e un grammo e mezzo di marijuana, che sarebbero stati pagati con i 500 euro nella disponibilità dell’italiano.
I due sono stati identificati e portati prima al Comando di Belluno e poi nel carcere doi Baldenich, a disposizione dell’autorità giudiziaria. L’udienza di convalida dell’arresto è stata messa in calendario per domani mattina, alle 10, nella casa circondariale, davanti al giudice per le indagini preliminari Enrica Marson e al pubblico ministero Roberta Gallego. Svalduz è difeso di fiducia dall’avvocato Pierangelo Conte, mentre Nwaobiara ha, almeno per il momento, un difensore d’ufficio in Claudio Rossi. L’udienza sarà preceduta da un necessario colloquio tra i detenuti e i legali, nel quale sarà decisa la strategia difensiva da seguire. I due indagati potrebbero avvalersi della facoltà di non rispondere oppure farlo o ancora decidere di collaborare con gli investigatori.
Svalduz ha qualche precedente penale, anche specifico, a differenza di Nwaobiara, che risulta incensurato. Il blitz è scattato alla fine di indagini, che erano partite da una segnalazione. Quello che i carabinieri stanno cercando di capire è se tutto si limiti ai due o se possano esserci dei complici, tra Belluno e Treviso. Gli accertamenti sono ancora in corso e, in parte, dipenderanno dalle eventuali risposte che verranno fornite. Il comportamento dei due indagati sarà importante anche per decidere sull’eventuale misura cautelare da applicare. Non vanno sottovalutati il pericolo di fuga, nel caso del corriere nigeriano e soprattutto quello della ripetizione del reato.
Di sicuro i carabinieri sono andati a segno senza dare nell’occhio. Sia nella locanda di fronte alla stazione che nella pasticceria accanto nessuno si è accorto di niente, a parte il fatto che almeno uno dei due locali era chiuso. E risulta che nemmeno i viaggiatori abbiano avuto la percezione precisa di quello che stava succedendo, fra l’altro in una stazione molto piccola. Oggi la convalida, mentre le indagini proseguono, in maniera da stroncare in maniera definitiva questo traffico, che nel caso specifico è stato limitato, ma non è escluso che sia solo una parte. —
Gigi Sosso
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