Arrestato Brentan, l’ex ad dell’autostrada Venezia-Padova

E’ accusato di corruzione nell’ambito di un’inchiesta su un giro di tangenti. L’indagine della Guardia di Finanza di Venezia
PD 19 ottobre 2005 G.M. Presentazione centro servizi società autostrade Venezia Padova. Lino Brentan Amministartore delegato (CARRAI) Centro servizi Autostrade -Salmaso
PD 19 ottobre 2005 G.M. Presentazione centro servizi società autostrade Venezia Padova. Lino Brentan Amministartore delegato (CARRAI) Centro servizi Autostrade -Salmaso

VENEZIA. L'Ad dell'Autostrada Venezia-Padova, Lino Brentan, è stato arrestato stamani dalla Guardia di finanza lagunare nell'ambito di un'inchiesta su tangenti. Secondo quanto si è appreso l'amministratore è accusato di corruzione. Brentan sarebbe accusato di aver assegnato appalti a trattativa diretta, bypassando cioè la normale procedura di appalto. I finanzieri gli hanno anche sequestrato 170 mila euro nei suoi conti correnti bancari.

Le indagini, coordinate dal pm veneziano Stefano Ancilotto, hanno consentito agli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Venezia di accertare un collaudato e consolidato sistema di irregolare aggiudicazione dei lavori pubblici, attuato dall'amministratore delegato della società Autostrade di Venezia e Padova. Lino Brentan, colpito dalla misura coercitiva degli arresti domiciliari, è accusato  di corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, aggravato proprio in ragione della stipula di contratti vincolanti per l'ente di appartenenza.

L'operazione costituisce la prosecuzione dell'indagine svolta nei mesi scorsi a carico dei vertici del settore edilizia della Provincia di Venezia, strettamente legati a un gruppo di imprenditori locali, che riuscivano perciò a farsi assegnare la quasi totalità dei lavori pubblici del Settore Edilizia, da svolgere nella provincia, senza neppure dover ricorrere a pubbliche gare d'appalto.

Sono tre gli episodi contestati dalla Guardia di Finanza a Brentan. Il primo riguarda l'affidamento delle forniture per la ristrutturazione degli uffici del casello di Villabona e del Centro Servizi 1 della Provincia di Venezia. L'azienda che ha ottenuto i lavori avrebbe dovuto pagare una tangente di 15 mila euro per il primo lavoro e 20 mila per il secondo. Secondo la Finanza, Brentan bypassava le procedure d'appalto frazionando le opere in più lotti, riducendo così l'ammontare del costo dei lavori e affidandoli per assegnazioni dirette.

Nel secondo episodio la Finanza contesta a Brentan l'affidamento diretto di lavori pubblici ad un'altra azienda in cambio di 60 mila euro, consegnati in più tranche da 10-20 mila euro ciascuna. In questo caso Brentano era legato all'imprenditore da rapporti di frequentazione e amicizia.

Infine c'è l'affidamento a un professionista (o a società a quest'ultimo riconducibili) di diverse consulenze per lo più in materia di inquinamento acustico. Secondo la Finanza, Brentan avrebbe ricevuto il 10% dell'importo di queste consulenze.

Una conferenza stampa per illustrare l'operazione è stata convocata alla Procura di Venezia, con la presenza del procuratore capo, Luigi Delpino, del comandante della Gdf di Venezia, gen. Marcello Ravaioli, e del comandante del Npt di Venezia, col. Renzo Nisi.

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi