Arrestato il piromane: è accusato di tre incendi

La polizia gli ha messo le manette ieri mattina: nei roghi morti 17 animali. I cittadini di Ronce avevano manifestato giovedì per chiedere sicurezza

BELLUNO. Il presunto piromane è in carcere. La volante della polizia è salita verso le 11 alle Ronce, ha bussato alla porticina della sua roulotte e arrestato Gianni Vecchini, in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare richiesta martedì dalla procura della Repubblica e firmata dal giudice per le indagini preliminari Montalto. Nei confronti del 41enne, veronese di origine ma residente in Polesine, a Trecenta, esistevano gravi indizi di colpevolezza ed era molto fondato il pericolo di ripetizione del reato, a maggior ragione dopo il terzo rogo in cinque notti. Mercoledì mattina i cittadini di quella zona avevano chiesto alla stessa polizia e al procuratore Francesco Saverio Pavone di fare presto e le promesse che avevano strappato sono state mantenute. L’indagato è stato portato prima in questura, dove era già stato per tutta una giornata, al momento della denuncia a piede libero, e poi tradotto a Baldenich.

Avrebbe potuto affidarsi all’avvocato d’ufficio di turno e, invece, ha deciso per Laura Tosini del foro di Rovigo, di fiducia, che lo assisterà fin dalle prossime ore. Deve difendersi dalle accuse di tre episodi di incendio doloso, maltrattamento di animali e detenzione abusiva di armi. Il primo episodio che gli viene contestato è quello dell’incendio di martedì 19, quando a fuoco sono andati il deposito di fieno e la stalla dell’azienda agricola Luigina Segat delle Ronce, al cui interno sono andati distrutti fieno, legna da ardere, tavole e attrezzi, ma soprattutto sono morti degli animali: una mucca, dieci galline e sei conigli. C’è l’aggravante dell’ora notturna e del luogo isolato per l’incendio, mentre si parla di crudeltà nei confronti degli animali che hanno avuto una morte terribile.

Il secondo incendio contestato è quello della notte successiva, quando il fuoco è stato appiccato alla baracca in legno accanto alla roulotte, utilizzata dal padovano Natalino Nicoletto. Entrambe le strutture che erano situate in località Valdart sono andate completamente distrutte. Infine il terzo è di martedì scorso: in cenere è finito il prefabbricato in legno dell’associazione sportiva Pantera Rosa e anche in questi casi ci sono le aggravanti della notte e del posto. Le fiamme hanno creato un grande pericolo per l’incolumità pubblica e richiesto l’intervento dei vigili del fuoco.

Durante la perquisizione della roulotte di Vecchini sono state ritrovate cinque cartucce da caccia, che non erano state denunciate alla competente autorità e quindi c’è anche questa contravvenzione. Nei giorni precedenti all’arresto, erano stati sentiti diversi abitanti della zona, che poi sono gli stessi della protesta sotto il palazzo di giustizia di mercoledì mattina seguita da un confronto con il capo di gabinetto della questura. Qui avevano ricevuto delle rassicurazioni, anche a nome del procuratore: il giorno dopo è scattata l’operazione. Quando Vecchini ha aperto l’uscio del suo alloggio e visto i poliziotti, non ha opposto resistenza all’arresto. Un passaggio in questura e poi le porte della casa circondariale. Nelle prossime ore, l’interrogatorio di garanzia, in vista del quale deciderà se rispondere o meno alle domande, per spiegare il motivo degli incendi ai danni di famiglie, che gli volevano bene.

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