Arrestato “passeur” ricercato, galeotta la vacanza in famiglia

Doveva scontare 4 mesi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Grazie all’alert, la Mobile ha catturato il 49enne a Malga Ciapela 

ROCCA PIETORE.  Viene in vacanza con la famiglia a Malga Ciapela, ma sul suo nome scatta l’alert e la Mobile lo arresta: deve scontare quattro mesi definitivi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Galeotta è stata la scheda per gli alloggiati, che oggi gli albergatori compilano in rete: è quella ad aver permesso alla squadra mobile della questura di Belluno, coordinata dal dirigente Jacopo Ballarin, di arrestare un rumeno (A.M. di 49 anni), sul quale pendeva un ordine di carcerazione dei giudici veneziani.

I fatti per i quali A.M. era stato processato risalgono addirittura al 2005, quasi quindici anni fa: il rumeno all’epoca incappò nelle maglie dei controlli di polizia per un furgone nel quale venivano trasportati alcuni musici stranieri. Un trasporto di stranieri irregolari a bordo del mezzo che fu fermato nella zona di Venezia.

Per gli inquirenti era un “passeur”, uno dei tanti che all’epoca “aiutavano” i migranti a entrare in Italia. Un flusso che sovente vede irregolari e clandestini stipati nei furgoni e “alleggeriti” dal pagamento del prezzo del “biglietto”.

L’uomo ha subìto un processo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e aveva una pena da scontare. Avrebbe dovuto espiare quattro mesi di sentenza definitiva, ma ben presto si era dato alla macchia, sparendo dal territorio nazionale.

Gli investigatori ritenevano fosse ritornato in patria, fatto sta che in Italia e in Veneto si erano perse le sue tracce per anni e anni. Fino al giorno della Befana.

Incredibile che per queste vacanze invernali, a cavallo dell’Epifania, A.M. sia tornato nel Belpaese usando il suo nome e cognome effettivi. Ha scelto Malga Ciapela come località dove trascorrere un periodo di ferie sugli sci, insieme con la famiglia.

Non si è ancora capito da quale parte dei confini sia entrato in Italia, ma sulla sua testa pendeva sempre l’ordine di carcerazione partito da Venezia in relazione a quei quattro mesi pendenti: sul suo nome era stato da tempo attivato un “alert” che si estende su tutto il territorio nazionale e avverte gli inquirenti della presenza in Italia delle persone ricercate per reati di vario genere.

E così è stato: a tradire il 49enne rumeno, oltre alla vacanza in famiglia, la schedina alloggiati compilata nell’albergo scelto per passare la vacanza a Malga Ciapela.

Ieri mattina gli uomini della squadra mobile della questura di Belluno sono andati in Agordino e hanno eseguito l’ordine di carcerazione. Il rumeno è stato quindi trasferito in carcere dove dovrà scontare la pena stabilita. —

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