Arriva la Tares: per ora niente mazzata
BELLUNO. Qualcuno se l’è già trovata nella cassetta della posta, ma la maggior parte dei bellunesi farà personale conoscenza con la Tares tra domani e venerdì. È previsto entro la settimana, infatti, il recapito in città della nuova bollettazione della tassa rifiuti e servizi (prima rata da versare entro il 30 settembre) che, sostituendo la Tia, andrà a coprire il servizio per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti.
Non solo, però, perchè quel “servizi” messo in coda alla denominazione del nuovo tributo significa che ci sarà comunque un arrotondamento (verso l’alto) per coprire anche i cosiddetti “servizi indivisibili”, quali illuminazione pubblica, polizia locale, manutenzione di verde e strade. Maggiori dettagli saranno in ogni caso forniti nella conferenza in programma questa mattina a Palazzo Rosso.
Su scala nazionale l’aumento per le famiglie oscillerà tra il 14 e il 19% (a seconda del regolamento comunale), ma nel Comune di Belluno l’impatto risulterà più “morbido”, grazie alla restituzione, a cittadini e aziende, del 5% dell’importo Tia versato per l’esercizio 2012. E questo «grazie a un forte incremento della raccolta differenziata», ricorda il sindaco Jacopo Massaro, «che ha portato Belluno a diventare il capoluogo di provincia italiano dove si ricicla di più. E il comportamento virtuoso dei bellunesi si è tradotto in un risparmio sulle bollette che, appunto, verrà conteggiato nella prima rata della Tares».
Tutto bene, quindi? Non proprio, perchè il passaggio da Tia a Tares coincide con quello da tariffa a tributo: non si applica più l’Iva e, quindi, anche non si scarica.
Non solo, visto che qualcuno il conto lo ha già pagato: il Comune e la Bellunum. Il passaggio alla Tares, infatti, ha comportato una ricalibratura dell’intero sistema di calcolo e di bollettazione, con tanto di aggiornamenti di software e di personale. Spese vive, giusto per parlare di sprechi.
Tornando alle tasche dei contribuenti, invece, la scadenza che preoccupa di più è un’altra: quella di gennaio 2014, termine entro il quale bisognerà versare la seconda rata della Tares: il conguaglio. Che includerà anche l’aggiunta di 30 centesimi a metro quadrato (immobile residenziale o commerciale che sia) e che finirà nelle casse dello Stato. Ma qui regna ancora «l’incertezza», prosegue Massaro, «perchè mi sembra si sia tornati a discutere anche su questo».
Che si porti dietro una stangata o meno, in ogni caso, l’appena nata Tares è già andata in soffitta. Nel 2014, infatti, toccherà alla Service Tax, che accorperà la nuova tassa sui servizi indivisibili (Tasi) e quella sui rifiuti (Tari). Ma su questo «non sappiamo ancora quello che ci aspetta», conclude Massaro.
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