Arrivano tre premi per la “birra del Grillo”. La produce Luca, nel nome di Maurilio

Prestigiosi riconoscimenti per la famiglia De Zolt che ha intrapreso un’attività artigianale che punta al top della qualità

SAN PIETRO. Tre importanti riconoscimenti per la “birra del Grillo” di Luca De Zolt, figlio del famoso fondista Maurilio, che dal 2007 si è dato alla produzione della birra artigianale. Al concorso “Solo birra 2019”, organizzato a Riva del Garda il 3 febbraio, con la partecipazione di ben 46 birrifici per un totale di 253 birre in lizza per 23 categorie, le birre di Luca si sono aggiudicate tre premi. Il primo posto per la categoria “spezie e caffè” con la birra allo zafferano, prodotta in collaborazione con la ditta Aurum Julii di Pordenone, fornitrice dello zafferano italiano; il secondo posto per la categoria “birre al miele” , con la birra fatta col miele di castagno per la Pro loco Limana; il terzo con la birra “Par Nadà” nella categoria Dark Ale.. «Sono molto soddisfatto», commenta Luca De Zolt, titolare della “Artigianale del Grillo”, «perché comincio a vedere i frutti del mio lavoro, che faccio con passione, ma che ancora non sono riuscito a trasformare nella mia attività principale. Lavoro infatti alla Metallart di Cima Gogna e la birra è un hobby. Purtroppo la burocrazia e le tasse frustrano gran parte del nostro lavoro. In Italia è difficile fare l’imprenditore, specie in questo settore».

Quanti tipi di birra fai?

«Al momento sei tipi: la Par Nei che è una pils; la Weize Nei che è una weizen; la Piai, una ambrata doppio malto; la Comelgo, che è una Ale con il miele prodotto da Lorenzo De Candido; la Par Nadà, una strong ale; e la AJ, allo zafferano».

Quanta birra produci mediamente in un anno?

«Nel 2018 200 ettolitri, circa 25.000 bottiglie; il resto (30%) in fusti che offriamo a bar, pizzerie, ristoranti».

La più venduta?

«La Par Nei, che copre circa il 40% della produzione».

Oltre ai locali, come e a chi la vendete?

«In estate alle feste ed alle sagre paesane. È un prodotto che piace, per la qualità».

Come è andata la partecipazione al concorso?

«Abbiamo mandato le birre a dicembre, poi 14 giudici assaggiatori, sommelier ed esperti di settore hanno scelto i vincitori. La “birra del Grillo” è nata, quasi per gioco, a Presenaio di San Pietro , paese natale di Maurilio. Dapprima è stato un semplice hobby, considerato anche che la birra», commenta Luca, «è costituita al 90% da acqua, e noi qui in montagna di acqua buona ne abbiamo in abbondanza. Poi mi sono detto che poteva diventare qualcosa di più, anche per dimostrare cosa sia possibile fare nei nostri paesi al di là delle attività tradizionali» .

La lavorazione parte dalla schiacciatura del malto, tedesco o belga, prima cotto per estrarre zuccheri e proteine, poi bollito ed addizionato con luppolo, un fiore che dà l’amaro e l’aroma ed è anche un conservante naturale. In un giorno si possono produrre anche 1.000 litri, poi messa a maturazione nei fermentatori per circa tre settimane; sarà poi rifermentata in bottiglia o in fusto per altre due settimane, quindi si potrà bere.

«Per ora», sottolinea Luca, «viene commercializzata soprattutto nel Bellunese, con qualche puntata a Padova, Treviso e Venezia, attraverso piccoli distributori che hanno sposato l’idea. Mirko Doriguzzi, classe 1974, si occupa della parte commerciale. Abbiamo anche un sito: birradelgrillo. it. È chiaro che la nostra birra, essendo artigianale, costa un po’ di più rispetto a quella industriale, ma noi puntiamo molto sulla qualità. La gente probabilmente ne berrà di meno, ma avrà un prodotto migliore, ed è questa la nostra filosofia: offrire un prodotto genuino, di qualità, certificato anche con la collaborazione della categoria dei Birrai Confartigianato Veneto, con cui abbiamo preparato un percorso che passa attraverso il controllo e l’autocontrollo del processo produttivo e del prodotto denominato BAQ (birra artigianale di qualità). Ci teniamo molto, ovviamente, alle nostre origini».

E Luca, poi, si può avvalere di un “testimonial” davvero di eccezione: suo padre Maurilio, il mitico “grillo” (da cui il nome della birra), il campione di fondo vincitore di Mondiali ed Olimpiadi. —



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