Arsiè, il mistero del lago Corlo che si svuota nonostante la pioggia
Scende la pioggia, ma anche il livello del lago del Corlo. Un mistero che il sindaco Ivano Faoro non è ancora riuscito a spiegarsi. Perché dopo le abbondanti piogge trasportate dai violenti nubifragi dei giorni scorsi, proprio non si capisce come mai il lago del Corlo invece di alzarsi sia sceso di ben 6 metri e 50 sotto il livello di piena, una quota pericolosa che rischia di compromettere l'equilibrio ambientale del lago, e non solo. Le segnalazioni più allarmate arrivano dai pescatori del bacino di pesca n. 12 e dagli operatori turistici che gestiscono campeggi e ristori affacciati sul lago, preoccupati nel vedere lo specchio d'acqua abbassarsi di 30-40 centimetri ogni notte. «Il lago del Corlo è alimentato dal Cismon, che è un affluente del Brenta», spiega il primo cittadino, «noi sospettiamo che vengano fatti prelievi indiscriminati a monte. Forse si vuole favorire i canoisti del Brenta per questioni sportive? Noi non siamo disposti a pagare il loro benessere. Se invece ci fossero problemi, i danni andrebbero spartiti». Per questo il sindaco ha chiesto una riunione in prefettura a cui convocare l'Enel, il Consorzio bonifica pedemontano Brenta e la Regione.
Ieri pomeriggio Faoro ha incontrato anche l'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte. «Gli ho esposto le mie ragioni. Va stabilito un livello sotto cui l'acqua non possa scendere. Conte mi ha garantito che contatterà il Consorzio del Brenta per evidenziare le nostre criticità e discutere i problemi inerenti questa situazione». Enzo Querincig, presidente del bacino 12 a tutela i pescatori del Corlo, si preoccupa soprattutto del fattore economico: «C'è un evidente danno di immagine. Il lago basso non è un bel vedere, sembra un paesaggio lunare. Per non parlare del danno ambientale. I pesci vengono pagati dai nostri soci, ma così i pescatori non arrivano. Quelli del Consorzio dicono di essere in emergenza siccità. Non voglio entrare in polemica, ma questa situazione sta andando a discapito di chi lavora sul nostro lago». «La siccità non c'entra, perché le piogge ci sono state», replica Faoro, «per cui non si capisce perché il lago continui ad abbassarsi. Vogliamo risposte chiare». Mario Zancanaro, consigliere con delega al turismo, ha raccolto le lamentele di questi giorni: «La situazione è quella di sempre, ma quest'anno hanno cominciato ad abbassare il lago troppo presto. Non è nemmeno finito luglio, e i campeggi sono ancora pieni. Ma noi più che sollecitare non possiamo fare altro, abbiamo le mani legate da accordi fatti in passato. Facciamo le stesse baruffe da sempre». Dall'incontro di domani con il prefetto potrebbero arrivare le prime risposte. (f.v.)
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