Arsiè, l’estate nera del lago non c’è sole, niente turisti

Prenotazioni a picco nei campeggi sul Corlo, in calo anche gli affitti delle case Gli operatori: «È una sofferenza, il meteo non ci aiuta e la crisi fa il resto»
Di Francesca Valente

Prenotazioni a picco e affitti quasi a zero. Per colpa del brutto tempo, ma anche della crisi, la stagione turistica arsedese non è ancora decollata. A risentire della cattiva situazione economica sono soprattutto i due campeggi affacciati sul lago del Corlo, che hanno registrato molte prenotazioni in meno rispetto all’anno scorso e che stanno aspettando ansiosamente l’arrivo dell’estate, quella vera però. «Abbiamo avuto un calo del 50, anche del 60 per cento sul 2012», stima Danila Dal Zotto, moglie di Giorgio Beggiora, titolare del camping Al lago, «la colpa sarà pure del freddo e della pioggia, ma spesso sono gli stessi servizi meteorologici a dare previsioni sbagliate, portandoci via i turisti. Sono un’arma di distruzione di massa, fanno più danni del governo».

«È tutto fermo», si accoda Daniela Turra del campeggio Gajole, sull’altra sponda del lago, «la stagione è partita molto male, di prenotazioni praticamente non ce ne sono e siamo davvero indietro rispetto all’anno scorso». Non solo i campeggi, ma anche le attività vicine stanno subendo le conseguenze del tempo incerto e della sempre più diffusa tendenza al risparmio. «Si sente che c’è crisi più qui che altrove», sostiene Anna Smaniotto, titolare del bar di Rocca di Arsiè, con annessa una piccola bottega alimentare, «gli italiani spendono meno, quest’anno è una sofferenza. Nessuno affitta più camere, anche se il prezzo settimanale è di 250 euro, comprensivo di tutto. Invece i turisti che vengono dal nord o dall’est Europa spendono bene».

Per due domeniche consecutive, grazie al bel tempo, il lago ha visto il pienone di visitatori: «Se c’è il bel tempo la gente viene. Domenica abbiamo lavorato bene». Chi si lamenta meno, e a cui forse sta andando un po’ meglio, è l’albergo Parigi, nuovo di gestione da un anno esatto e con uno staff tutto al femminile, tra cui una chef neozelandese che sta puntando tutto sulla cucina internazionale. «La stagione per noi è partita abbastanza bene, abbiamo meno clienti al bar ma le camere nonostante tutto si riempiono, anche con gli arrivi dell’ultimo momento, come dei turisti in bici o in motocicletta», afferma la giovane titolare Giulia Farronato, «speriamo comunque che il flusso aumenti un po’, con il bel tempo. I nostri clienti sono per la maggior parte stranieri, soprattutto austriaci e tedeschi, e il tipo di pernottamento è molto vario. Qui le persone arrivano soprattutto per praticare sport, come il trekking, il ciclismo o il motociclismo. È un buon posto per farlo, e speriamo che si mantenga così, altrimenti ad Arsiè resterà poco altro da fare».

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