«Arsiè non è il posto giusto per ospitare i profughi»

Arsiè non è il posto adatto per ospitare dei profughi. E comunque bisogna pensare prima agli arsedesi in difficoltà. Il sindaco Luca Strappazzon l’ha comunicato formalmente alla prefettura e intende dirlo anche al consorzio Sviluppo e innovazione, che vuole alloggiare sei migranti in una casa privata in affitto in località Mezzavia, nei pressi di Fastro.

«L’amministrazione comunale di Arsiè non ha niente contro i profughi realmente bisognosi», è la posizione di Strappazzon, «ma che segue con altrettanta attenzione anche lo stato di bisogno e di sicurezza dei suoi residenti. Partendo da questo principio, in Conferenza dei sindaci, il vicesindaco Oscar Dall’Agnol aveva accolto il principio del collocamento dei profughi in una posizione geografica provinciale centrale, dichiarando la disponibilità a contribuire per quota parte alle spese insieme agli altri enti».

Ora invece il consorzio di cooperative private punta su Arsiè per dare alloggio a un gruppetto di migranti in uno stabile da prendere in affitto con una trattativa che, almeno così risulta al sindaco, ancora non si è conclusa. E l’ente locale non ci sta. «Il Comune di Arsiè non è idoneo ad ospitare profughi», ribadisce Strappazzon, «in quanto è collocato in una zona geograficamente decentrata, non munita di idonei servizi, non idonea al soddisfacimento dei bisogni della persona che vanno oltre il vitto e alloggio». «Non vorremmo che venissero abbandonati alla loro sorte», riassume insomma Strappazzon.

Per questo il sindaco ha voluto rendere ufficiale ieri la posizione dell’amministrazione con una nota: «Abbiamo avuto cura di comunicare tale criticità anche alla Prefettura di Belluno, spiegando il nostro punto di vista». Sempre per manifestare la contrarietà della giunta, spiega Strappazzon, «abbiamo poi programmato un incontro con i rappresentanti della cooperativa che ha prospettato la possibilità di gestire l’ospitalità di profughi nella frazione di Mezzavia».