Arte, solidarietà ed economia: i bellunesi si fanno onore

Premiati Salvatore Pellizzari, Angelo Roni, monsignor Pante e Massimo Facchin. De Bona: «Lo spirito e l’intraprendenza dei nostri conterranei fa la differenza»

FALCADE. Un regista, un imprenditore, un vescovo e un artista: quattro emigranti che hanno fatto grande la provincia di Belluno all’estero. La casa della gioventù di Caviola di Falcade ha ospitato la 17ª edizione del Premio internazionale istituito dai Bellunesi nel Mondo nel corso della quale vengono insigniti i “campioni d’arte, solidarietà ed economia che hanno onorato la provincia di Belluno in Italia e nel mondo”.

Sala gremita anche grazie alla numerosa partecipazione degli alpini e delle classi seconda e terza della scuola media di Falcade e Valle del Biois per un evento molto atteso, organizzato in collaborazione con la provincia di Belluno, il comune di Falcade e i Rotary Club di Belluno, Feltre e Cadore-Cortina.

Due ore in un clima di festa, ma condito da emozione e riflessione su temi come quello dell’emigrazione, molto attuale.

«Ogni anno c'è una commissione che compie un lavoro certosino per scegliere i nominativi da premiare, visto che i candidati sono sempre molti di più», ha spiegato il presidente dell’associazione Bellunesi nel Mondo, Oscar De Bona, che ha ripercorso brevemente la storia del premio. «In 17 anni abbiamo premiato 62 bellunesi che si sono distinti con il loro operato in giro per il mondo, più altri 18 riconoscimenti dedicati alla memoria di altre figure del nostro territorio prematuramente scomparse. In tutto i premi consegnati sono stati 80, ma i bellunesi che nel mondo lavorano e si adoperano onorando le proprie terre di origine sono molti di più. Lo spirito e l’intraprendenza fanno sempre la differenza».

Una serie di intermezzi musicali curati da Silvia Tessari hanno scandito i tempi della cerimonia in cui si sono alternati davanti al microfono i premiati dell’edizione 2016: il regista cileno originario di Sospirolo Salvatore Pellizzari, l’imprenditore argentino Angelo Francesco Roni originario di Sedico, monsignor Virgilio Pante che da Lamon si è trasferito nelle vesti di missionario in Kenya ed infine l’artista centenario, anch’esso di Lamon, Massimo Facchin, testimone di guerra ed emigrazione.

In bella mostra i tanti gonfaloni delle varie sezioni dell’Abm intervenute alla cerimonia mentre dal palco ancora il presidente Oscar De Bona esclamava: «Questo è un momento da vivere con grande orgoglio per tutta la comunità bellunese, non solo quella legata alla nostra associazione». De Bona ha sottolineato la ricorrenza del 50° anniversario della nascita dell’associazione; ricorrenza che verrà celebrata attraverso la realizzazione di un libro dedicato a 120 famiglie bellunesi emigrate in giro per il mondo. «Libro che potremo stampare grazie a un contributo economico di duemila euro ricevuto dalla Provincia di Belluno», ha sottolineato De Bona ringraziando la presidente Daniela Larese Filon presente in sala.

Proprio in virtù del cinquantenario di attività, sabato nella frazione di Puos in Alpago l’associazione riceverà il premio Monte Dolada, istituito dall’omonimo Coro. L’evento si terrà all’ex istituto professionale alle 20.30.

La cerimonia di ieri, invece, si è chiusa con la consegna di una serie di riconoscimenti alla memoria di Giovanni Bortoluzzi nato a Soverzene, Giacobbe Capraro originario di Belluno, Albino Dall'O' nato a Bribano, Giulio e Valerio Gazzi, fratelli di San Gregorio e Francesco Chino Sorge nato a Castioi.

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