Ascensore rotto, i vigili trasportano gli anziani
LIVINALLONGO. Ascensore bloccato in casa di riposo: intervengono i pompieri per portare gli anziani nelle camere. C’è l’ascensore nuovo nell’ala in costruzione, ma non si può utilizzare perché i lavori sono fermi da dieci mesi. L’emergenza nella casa di riposo Villa S. Giuseppe di Livinallongo è scattata ieri intorno alle 17 quando l’ascensore che porta ai piani superiori dell struttura si è bloccato. Fortunatamente in quel momento non c’era nessuno all’interno. Ma per gli operatori è scattata comunque l’emergenza.
Di lì a poco infatti, dopo la cena, si sarebbe avvicinata l’ora di accompagnare gli anziani nelle loro camere che si trovano tutte ai piani superiori. Un problema non di poco conto visto che la maggior parte degli ospiti della struttura sono non autosufficienti e devono quindi essere trasportati in carrozzina. Ma anche a chi ancora riesce a muoversi autonomamente con le proprie gambe, non si può certo chiedere di fare tre rampe di scale per raggiungere il terzo piano.
Prontamente coinvolto per la situazione di emergenza l’assessore al sociale del comune di Livinallongo Alessandro Denicolò ha pensato di allertare i pompieri volontari del distaccamento di Fodom che in poco tempo si sono portati sul posto con una squadra di 7 uomini. Con pazienza, competenza e armati di buone braccia, hanno cominciato a trasportare uno ad uno gli anziani sulla carrozzelle, in tutto una ventina, anche gli autosufficienti, su e su per le rampe di scale fino alle rispettive camere. Un lavoro duro, «qualche anziano più corposo con la carrozzina avrà pesato anche oltre un quintale – racconta Denicolò - che è durato per poco più di due ore e che si è concluso intorno alle 20 quando tutti gli ospiti erano nelle loro camere pronti per coricarsi. E per tutti è stato il momento di tirare un sospiro di sollievo».
«Alcuni anziani erano preoccupati della situazione venutasi a creare» – racconta ancora Denicolò. «Pensavano di dover trascorrere la notte al primo piano negli spazi comuni. Poi quando hanno visto arrivare i pompieri e che in quattro e quattr’otto tutto si è sistemato si sono subito tranquillizzati».
Tutto bene quel che finisce bene quindi, se non fosse che dietro a questa emergenza c’è l’ennesimo paradosso frutto della burocrazia e delle lungaggini dei lavori pubblici. La struttura infatti è dotata anche di un altro ascensore nuovo e collaudato da ormai due anni ma che non può essere utilizzato perché si trova nella nuova ala della casa di riposo in costruzione i cui lavori però sono fermi da quasi dieci mesi.
Alla base dell’empasse una causa legale tra la direzione lavori ed i progettisti degli impianti. I lavori per l’ampliamento, che si stanno protraendo ormai da cinque anni, stanno causando notevoli problemi alla gestione ordinaria della struttura. Ora si è aggiunto anche questo imprevisto stop. L’intervento fa parte della seconda fase del primo stralcio che avrà un costo totale di 1 milione e 5 mila euro coperto, oltre che da un contributo regionale di 890 mila euro da un finanziamento della Fondazione Cariverona per 165 mila euro ed il resto da soldi del Comune con il quale si potrà procedere al completamento funzionale dell’ampliamento relativamente al pianterreno, parte del seminterrato e due piani oltre al completamento dei rimanenti piani per quanto riguarda le predisposizioni impiantistiche e le tramezzature».
Lorenzo Soratroi
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