Ascia sul tavolo del bar durante la diretta tivù della Nazionale di calcio
BORGO VALBELLUNA. L’ascia sul tavolo del bar c’era. Ma il marocchino Rehal Sabri, vicino di casa dell’Impero di Lentiai, spera di non essere condannato per minaccia al proprietario e a tre avventori. Ad avviso suo e del difensore Triolo non ci sono state minacce e si è trattato solo di uno sfogo dovuto all’esasperazione. La sera del 15 giugno c’era la telecronaca della partita di calcio Italia - Inghilterra dei Mondiali 2014, in Brasile. Era la gara d’esordio che gli azzurri di Cesare Prandelli avrebbero vinto per 2-1 con i gol di Marchisio e Balotelli. Nel locale pubblico c’era un’atmosfera di festa, condita da un tifo caloroso e qualche immancabile birra media.
I testimoni che ieri sono sfilati davanti al giudice Cittolin e al pubblico ministero Pesco hanno confermato quello che sostiene la Procura della Repubblica. Disturbato dagli schiamazzi, Sabri era uscito da casa con lo strumento tipico del boscaiolo e non si era limitato a minacciare alcune persone, ma aveva anche sfasciato il tavolo più a portata di mano. Nessuna conseguenza fisica per gli avventori, ma una donna aveva preso un tale spavento da essere colta da malore ed era stata portata in ambulanza al Pronto soccorso dell’ospedale di Feltre. È la stessa che ieri ha ritirato la querela e la costituzione di parte civile con l’avvocato Serrangeli.
Mancano solo la discussione e la sentenza. Il giudice le ha fissate per le 9 del 5 marzo. L’imputato sarebbe disposto ad ammettere il danneggiamento, ma non le minacce, perché non ha prospettato alcun ingiusto male e quel giorno renderà dichiarazioni spontanee. —
Gigi Sosso
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