Ascom: «Esportiamo in provincia il piano longaronese»
LONGARONE. Piace ai commercianti il piano dell'amministrazione comunale presentato l’altra sera: incentivi di 30 mila euro a disposizione specie per nuove attività produttive e ammodernamenti. Alla riunione erano presenti circa quaranta gestori di negozi, bar e locali pubblici, che hanno sostanzialmente accolto con favore le misure proposte.
«È nostro dovere aiutare il mondo del commercio in questi anni di crisi», ha detto il sindaco Padrin, «dato che ci sono molti negozi sfitti e abbiamo notizie di future chiusure. Già le scorse amministrazioni avevano fatto qualcosa con i fondi Montedison; ora, grazie alla fusione, siamo riusciti a mettere a bilancio questa somma. È un piccolo segnale ma è un preciso impegno nel limite delle nostre possibilità: molti, infatti, ci chiedono interventi fiscali, che sono molto più complessi da attuare, anche se ricordo che abbiamo abolito la Tasi».
Presente anche Confcommerio provinciale con il presidente Paolo Doglioni e il direttore Luca Dal Poz, che plaudono all'iniziativa e nel frattempo sollecitano i longaronesi a colmare la lacuna della mancanza di un locale rappresentante Ascom. «Come ho già detto in altre occasioni», ha spiegato Doglioni, «non posso che ringraziare il Comune per questa decisione, visto che non può esistere un paese senza negozi. Questa idea può diventare ispirazione per altre zone della provincia, così come lo è stata la fusione. Sono convinto che l'unione faccia la forza e solo con maggiore coesione potremo far sentire la nostra voce nei tavoli che contano, ragionando anche a livello alpino. Per questo faccio appello a Longarone, che non ha un delegato Ascom. Sarebbe bello che qualcuno, magari un giovane, assumesse questo impegno». All'appello ha risposto Vittorio Cipparrone, uno dei gestori del dancing Milleluci, che si è reso disponibile per la carica.
La commissione composta dal vicesindaco Sonia Salvador, dall'assessore Donato D'Incà e dal consigliere Marco Campus ha poi illustrato la bozza del regolamento, che sarà approvata tra qualche settimana in consiglio. I finanziamenti andranno per nuove aperture, formazione, adeguamenti e rinnovo attrezzature; esclusi la grande distribuzione o chi ha la sede legale fuori comune. Altra esclusione importante, che va nella direzione del contrasto al gioco d'azzardo come deliberato di recente, è quella dell'apertura di sale giochi o installazioni di slot machine. Il contributo, che ha volutamente un occhio di riguardo per le frazioni, viene dato a consuntivo per le spese sostenute nell'anno precedente (retroattive fino al 2014) per un minimo di spesa di 4 mila euro per le frazioni e di 5 mila euro per il centro. Presentando le varie fatture, verrà finanziato il 50% delle spese sostenute, per un massimo di 4 mila euro per il centro e 5 mila per le frazioni. Ci saranno due finestre con scadenza a novembre per avere i contributi relativi alle spese 2014, e entro fine gennaio 2016 per il 2015, con le risorse ad esaurimento progressivo in cui fa fede la velocità di presentazione della domanda.
Enrico De Col
Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi