Ascom: l’Iper Tosano paga le tasse in Italia: «Lo shopping on line è il nostro nemico»

Il presidente Doglioni chiede di tutelare i piccoli negozi: «Servono sgravi fiscali per le nostre botteghe di montagna»

BELLUNO

«L’Iper Tosano che apre a Pederobba? Il vero problema è il mercato on line gestito da multinazionali straniere che non pagano le tasse in Italia». Il presidente di Confcommercio Belluno e neo vicepresidente di Confcommercio Veneto, Paolo Doglioni, dice la sua sullo stato del commercio nel Feltrino alla luce della prossima apertura dell’Iper Tosano a Pederobba. Un ipermercato che si teme avrà ulteriori ricadute negative sul piccolo commercio locale nel Feltrino nonché in Destra e Sinistra Piaveà che già adesso non se la passa granché bene.

Ma Doglioni la vede diversamente: «Conosco bene la realtà e il sistema di lavoro dei supermercati Tosano. Si tratta di una solida azienda italiana che lavora e paga le tasse regolarmente in Italia. Comprendo la preoccupazione dei piccoli commercianti ma il mondo del lavoro è in continuo mutamento e la politica del Tosano è in regola con le leggi italiane ed è loro diritto l’apertura della filiale di Pederobba. Sono ben altre le preoccupazioni che riguardano le nostre attività, in particolare quelle più piccole. La vera concorrenza è legata al mercato online dei prodotti, gestito da multinazionali estere per lo più, che non pagano le tasse in Italia commerciando prodotti economici ma causando un grandissimo impatto sociale ed ambientale se si tiene conto dei trasporti per la consegna e gli imballaggi impiegati. Se ci sono attività da limitare o almeno tassare sono proprio queste», afferma Doglioni.

I dati sono molto significativi, basti pensare che le vendite online hanno una tassazione inferiore di circa il 40 per cento rispetto a qualsiasi commerciante italiano. Una disparità allarmante: «La fascia più a rischio è quella bellunese», spiega Doglioni, «che senza specificità vedrà scomparire sempre più attività e paesi, con dati sempre più pericolosi per quanto riguarda lo spopolamento. Le piccole botteghe di frazione hanno sempre più un ruolo sociale e di riferimento per i cittadini. Senza di esse i paesi perdono servizi, si spopolano causando anche un impoverimento del valore immobiliare. Lo Stato deve preservare queste realtà mediante tassazioni agevolate all’ambito della montagna. Va detto che qualcosa negli ultimi tempi è stato fatto a livello regionale, ma la soluzione definitiva deve essere trovata in maniera decisa e rapida. Dobbiamo sfruttare la potenzialità turistica del nostro territorio affinché anche i piccoli paesi e le piccole botteghe abbiano di che vivere, mediante tassazioni agevolate ovviamente. Non bastano le olimpiadi per salvare un territorio così bello ma allo stesso tempo fragile e complicato».

Il mondo è mutato e così Confcommercio: «Negli ultimi anni, non siamo più solo a disposizione di commercianti, ma anche di associazioni, parrocchie, enti. Rappresentiamo il territorio e come tale viviamo le difficoltà e le speranze ad esso legate. Anche le singole persone possono fare la differenza, evitando acquisti on line a favore dei piccoli commercianti, degli allevatori e agricoltori che spesso offrono prodotti a chilometro zero, più sani, riducendo l’inquinamento da trasporto e regalando un futuro al nostro territorio e alle sue realtà. Sta ad ognuno di noi il compito di fare la propria parte per il bene della collettività», conclude Paolo Doglioni. —




 

Argomenti:commercio

Riproduzione riservata © Corriere delle Alpi