L’asilo nido di Cavarzano ha solo 32 posti: ci sono 141 bambini in lista d’attesa
Crisi della natalità e spopolamento nel Bellunese. Ma dove ci sono i bambini, gli asili non bastano. L’assessore Olivotto: «Stiamo lavorando per aumentare i numeri a Levego con la nuova convenzione»

Inverno demografico, crisi della natalità, spopolamento. Ma quali servizi ci sono per le famiglie che, invece, un figlio (o anche più di uno) lo vogliono fare?
Gli asilo nido pubblici nel Paese sono pochi, i posti a disposizione non bastano a soddisfare le domande. E alle famiglie non resta che rivolgersi alle scuole paritarie, con tariffe più pesanti, o a trovare soluzioni casalinghe, con l’aiuto magari dei nonni, fino a quando il bambino non ha l’età per frequentare la scuola materna.
Il caso
Il caso di Belluno è emblematico, e fotografa una situazione comune a molti territori. Al nido Piccolo Girasole, unica struttura nel capoluogo gestita direttamente dal Comune, i posti a disposizione sono solo trentadue. Ma in lista d’attesa ci sono 141 bambini.
Il dato è pubblicato nella determina firmata giovedì, che approva appunto la graduatoria delle domande di ammissione al Nido comunale di Cavarzano. Le graduatorie vengono fatte due volte all’anno, in base alle domande presentate dalle famiglie entro il 1° marzo ed entro il 31 agosto. E servono per assegnare eventuali posti che dovessero rendersi disponibili a seguito di dimissioni di bambini che frequentano la struttura.
Dalla precedente graduatoria sono rimaste inevase 99 domande. Sommate a quelle arrivate dal 1° settembre dell’anno scorso al 1° marzo di quest’anno, il totale porta a 141 bimbi che attendono di poter entrare al Piccolo Girasole.
È lecito supporre che le loro famiglie nel frattempo si siano organizzate in altro modo, ma il dato racconta di un’esigenza, quella di strutture pubbliche che si occupino di piccoli fino ai tre anni, cui gli enti pubblici faticano a dare una risposta. A Belluno come altrove.
Il Comune, però, è al lavoro per cercare per lo meno di attenuare il problema della carenza di posti nei Nido pubblici. «Noi abbiamo due strutture dedicate ai bambini più piccoli», premette l’assessore alle politiche scolastiche, Roberta Olivotto. «Il Piccolo Girasole in gestione diretta e il Nido di Levego». Quest’ultimo è gestito da Società Nuova, sulla base di una convenzione con il Comune.
Accoglie bambini e bambine tra i 12 e i 36 mesi e ha una disponibilità di dodici posti. Al Piccolo Girasole invece i posti sono trentadue. Erano trenta, ma di recente il Comune è riuscito a inserire altri due bimbi grazie ad una riorganizzazione dei gruppi e delle attività.
Contributi economici ?
Per Levego, invece, il Comune sta valutando un ampliamento dei posti, conferma la stessa assessore Olivotto: «Stiamo valutando la fattibilità di un ampliamento, abbiamo già chiesto l’autorizzazione. Ma sarà possibile con la nuova convenzione, quindi non prima del 2026».
Un orizzonte temporale nemmeno troppo lungo, a dirla tutta. Da piano di zona, Levego dovrebbe arrivare a trenta posti, aumentando quindi non di poco le disponibilità.
Per le famiglie che non trovano posto nelle strutture pubbliche, l’alternativa sono i Nido privati che, ricorda Olivotto, il Comune sostiene con un contributo economico nell’ambito dell’accordo con le scuole paritarie. «C’è massima attenzione da parte nostra a cercare di aumentare i posti negli asili, ma ci troviamo di fronte alle note difficoltà», aggiunge Olivotto.
Quelle di tutti i Comuni: i costi, di un servizio che ha un tasso di copertura bassissimo perché altrimenti le rette dovrebbero schizzare alle stelle; limiti alle assunzioni di personale. E considerando che i vincoli sono strettissimi, perché ogni educatrice può occuparsi solo di un certo numero di bambini (e con il nuovo contratto può fare solo trenta ore frontali, venti mensili sono da dedicare a formazione e attività integrative), si comprende come pensare di aprire un nuovo Nido rasenti... l’utopia.
In ogni caso, conclude Olivotto, Belluno si trova ben oltre il limite previsto dal tasso di copertura, fissato per legge al 33% (ovvero quanti posti sono a disposizione ogni 100 bambini): nel capoluogo il dato, registrato a marzo 2024, era del 36%.
Significa che ci sono 36 posti negli asili Nido ogni cento bambini che hanno l’età per frequentarli. Le previsioni del piano di zona dicono che il tasso di copertura per il 2030 dovrebbe essere del 46%.
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