Associazione bellunesi nel mondo: «Dall’estero tante richieste per aiutare gli anziani soli»

L’assemblea Abm si sofferma sui risvolti dell’emigrazione. De Bona: «La legge sul voto all’estero va modificata». Aumentano i soci in Stati Uniti ed Europa
assemblea abm
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BELLUNO. Da una parte i giovani: sempre di più quelli che, non solo per scelta ma anche perché costretti, lasciano la provincia di Belluno per cercare lavoro all’estero. Dall’altra gli anziani: persone che vivono in diversi paesi del mondo, che sono rimaste sole e si trovano in difficoltà economica o di salute. Situazioni che l’Abm vive sulla propria pelle, visto che le richieste di assistenza e consulenza che arrivano agli uffici di via Cavour sono in aumento.

Se ne è parlato anche ieri in sala Bianchi a Belluno, nel corso della 52esima assemblea dell’associazione. «In questi ultimi anni registriamo una crescita di giovani che si rivolgono a noi per emigrare e di genitori che chiedono supporto per i figli» ha spiegato il presidente, Oscar De Bona, nella sua relazione. «Ma ci sono anche residenti nel nostro territorio che hanno bisogno di sostegno per i propri parenti che risiedono all’estero e che, soli e anziani, vivono situazioni non sempre rosee. Sono problemi non indifferenti. E le cose si complicano nel momento in cui interviene la nomina di tutori».

Ma le problematiche da affrontare sono anche altre. L’Abm si sta battendo sulla questione del voto all’estero. «La legge deve essere modificata», ha detto De Bona. Gli emigranti, infatti, per le politiche possono votare dall’estero per corrispondenza. Ma per amministrative, referendum, regionali e provinciali devono per forza tornare in patria. E questo diventa un problema, per esempio, nei Comuni che contano tanti iscritti all’Aire (Anagrafe italiana residenti all’estero) e che si presentano alle elezioni con una sola lista, rischiando il commissariamento. Da non trascurare il tema dell’assistenza sanitaria: se una persona iscritta all’Aire viene ricoverata nel periodo in cui è in Italia per motivi non urgenti deve pagare una tariffa comprensiva di 27 giorni di ricovero, anche se di fatto è rimasta in ospedale un giorno soltanto. E si parla di cifre che possono superare i 2.500 euro.

«Lo Stato italiano continua a regalare talenti ai paesi esteri. E sembra quasi che a nessuno interessi il destino di questi giovani» ha detto rammaricata Paola Demattè, bellunese che dal 1989 è negli Stati Uniti. La Demattè ha poi aggiunto: «Chi è residente all’estero non può aprire un conto corrente in comune con un proprio parente in Italia. La sottoscritta non può farlo con la madre di 88 anni». Saverio Sanvido, alla guida del coordinamento delle famiglie bellunesi in Svizzera, ha evidenziato come servano iniziative per far nascere partecipazione e interesse nei confronti della terra natale da parte degli emigranti di seconda e terza generazione. «Chi dice che gli emigranti non contano dovrebbe ricordare che, nel 2016, gli italiani all’estero hanno trasferito in Italia circa 7,2 miliardi di euro», ha messo in risalto Pier Celeste Marchetti, vice presidente della famiglia ex emigranti “Piave”.

La festa dell'Associazione bellunesi nel mondo a Fonzaso


«Sono tante le sfide che dobbiamo affrontare» ha commentato De Bona, «e siamo in grado di farlo grazie a una struttura associativa che, dopo 50 anni, continua a consolidarsi. Il calo fisiologico dei soci storici è sempre presente, ma possiamo riscontrare un aumento di nuovi soci in Stati Uniti ed Europa. Contiamo 4.500 iscritti, spediamo nel mondo 6 mila copie di “Bellunesi nel Mondo”. Il social network Bellunoradici.net raggiungerà presto le mille adesioni. E il museo Mim ha superato i 15 mila visitatori». Proprio a proposito del Museo interattivo delle migrazioni, l’onorevole Roger De Menech e Isidoro Gottardo, consigliere del ministero degli Esteri, hanno ribadito l’intento di sostenere la candidatura di Belluno a ospitare il distretto triveneto del Mei (Museo nazionale dell’emigrazione italiana). Tutte le altre figure istituzionali presenti – dall’onorevole Federico D’Incà alla senatrice Raffaela Bellot, passando per il consigliere regionale Franco Gidoni e l’assessore di Belluno Maurizio Busatta – hanno ringraziato l’Abm per l’opera che continua a portare avanti a sostegno delle tante persone che vivono lontano dalla propria terra natale.
 

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