Associazioni: nuova sede nell’ex giudice di pace
FELTRE. Associazioni cercano casa. Scatterà il riordino delle sedi, deciso dall'amministrazione che sta cercando di portare a compimento un nuovo regolamento per l'assegnazione (sarebbe l'ultimo della serie dopo aver rivisto quelli per l'erogazione dei contributi alle associazioni stesse, prima sportive e poi le altre).
In attesa di concedere gli spazi dell'ex caserma degli alpini, dove la priorità ce l'ha la protezione civile, sembra esserci una svolta per trasformare l'ex palazzina del giudice di pace in casa delle associazioni, rimasta vuota dopo il trasferimento dell'ufficio giudiziario a Belluno.
L'amministrazione aveva pensato di destinare quegli spazi al Centro per l'impiego, che ora si trova in via Facen, zona Boscariz, dove il Comune paga un affitto consistente. «L'ottica era quella del risparmio», spiega l'assessore al volontariato e all'associazionismo Giovanni Pelosio. «Quella dell'ex giudice di pace pareva la soluzione più economica».
Nel frattempo però si è paventata un'ipotesi diversa, all'interno di locali di proprietà del Demanio, che potrebbe mettere a disposizione spazi perfetti da destinare a ufficio. Ancora non è stato definito niente, ma la speranza è che vada in porto questa soluzione. Così si aprirebbero le porte dell'ex palazzina del giudice di pace alle associazioni. L'assessore pensa per esempio a quelle che collaborano con i vigili urbani – che sono i vicini di casa, visto che le sedi sono comunicanti - come i nonni vigile e i radio amatori.
L'ex sala udienze potrebbe ospitare assemblee e le stanze al piano di sopra diversi uffici. «Dovremo fare piccoli lavori per chiudere le vie comuni con gli uffici della polizia locale, in modo che non ci siano condivisioni di spazi», spiega Giovanni Pelosio. «Comunque gli interventi da fare non sono molti e spero che i tempi per sistemare le cose siano brevi». Verrà sostituita anche l'attuale caldaia a gasolio con una a gas e questo porterà un bel risparmio energetico, oltre che economico. Allargando il ragionamento, tra quelle in uso ci sono alcune sedi forse ipersfruttate e altre non più utilizzate, ci sono associazioni che possono condividere spazi e altre che hanno necessità di trovarsi da sole. «Ci sono situazioni che possono essere modificate», dice Pelosio. «C'è l'esigenza secondo noi di fare una revisione complessiva».
Una decina di gruppi si sono rivolti direttamente all'assessore, ma nel momento in cui venisse fuori un bando, una graduatoria o un avviso pubblico, c'è da aspettarsi che altri si faranno avanti. C'è anche il caso dei quartieri del Palio: «Sappiamo che tre su quattro (Port'Oria, Castello e Santo Stefano) hanno necessità di trovare soluzioni differenti da quelle attuali», aggiunge Pelosio. «Sono diverse le associazioni che hanno bisogno ed è ora di rivedere le cose».
Raffaele Scottini
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