Assoluzione piena per il bar Sirena di Belluno: il bar non disturbava
BELLUNO. Il bar non disturba: assolta la gestrice. Il tribunale ha certificato l'ipotesi che i rilevamenti dei tecnici dell'Arpav non sono stati azzeccati e il giudice Berletti sentenziato che Jeannette De Bortol non ha commesso il reato di disturbo delle occupazioni o riposo delle persone. Cancellato non solo il delitto penale, ma anche la sanzione amministrativa: si era parlato di 1.300 euro, ai quali il Comune dovrà rinunciare.
Quella che riguarda il bar Sirena è una sentenza destinata a fare giurisprudenza per i locali del centro storico, anche sulla base di una Cassazione del 2016 richiamata dall'avvocato difensore Fogliato, durante l'arringa. Non bastasse, a luglio il giudice Riposati aveva a sua volta assolto Simonetta Argentin del bar Sport di Sois, perché il fatto non sussisteva: il reato va inteso contro la collettività, non una singola persona.
Nel caso di piazza delle Erbe, era stata una vicina a presentare la denuncia, fra l’altro nei confronti di un altro locale pubblico del centro. I due tecnici dell'Agenzia regionale per la prevenzione e protezione ambientale hanno spiegato il loro metodo di lavoro, tra il 21 agosto e il 20 settembre di due anni fa, dalle 22 alle 6. È stato sistemato un fonometro nell'appartamento sopra la pasticceria della segnalatrice, con una continuità sul terrazzino, perché era ritenuto comodo e sicuro. Hanno dovuto aspettare la chiusura degli altri posti, per scoprire che la sorgente del disturbo era il Sirena: le voci dei clienti, perché la musica era di sottofondo da un televisore. Non c’era un concerto o un dj.
Il perito della difesa Zago aveva fatto prove del tutto diverse e, di fronte alla richiesta di condanna a un mese di arresto formulata dal pm Pesco, Fogliato ha rincarato. A parte che per un mese il fonometro non era stato presidiato, si sarebbero dovuti usare più microfoni: «La rilevazione con uno solo è sbagliata, ma tutto il processo è sbagliato e non può essere contestato nemmeno l’omesso controllo, visto l’impegno che ci mette De Bortol, per evitare fastidi, a cominciare dai cartelli».
Fogliato avrebbe voluto un non doversi procedere, perché al massimo ci poteva essere un illecito amministrativo, ma la sua assistita può essere contenta anche dell’assoluzione per non aver commesso il fatto.
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