Asta deserta per villa Sartori a Sargnano

Vendita difficile per gli immobili di pregio di proprietà comunale. Olivotto: «Cercheremo di rivedere le stime immobiliari»

BELLUNO. Giace addormentata da decenni. Del suo principe azzurro, però, neppure l’ombra. Nuova fumata nera per la vendita dell’ex villa Sartori a Sargnano, un immobile di proprietà comunale con un gran bisogno di una nuova chance. Palazzo Rosso non gliela può dare, motivo per cui l’ha messo all’asta: ma nessun compratore si è fatto avanti.

Le buste per l’asta pubblica relativa alla villa - che si trova alla fine di via de la Sort, civico 76/b - sono state aperte martedì alla presenza dei tecnici comunali. Nonostante la diffusione data agli avvisi di vendita, presidente e testimoni hanno dovuto prendere atto che a palazzo Rosso non era giunta nessuna offerta. L’asta, pertanto, è andata deserta. Cinque minuti di seduta per mettere nero su bianco la difficoltà, del comune di Belluno ma anche di tanti altri, di vendere i “gioielli di famiglia”. Palazzi antichi, alcuni di pregio, che per le amministrazioni significano solo costi: di manutenzione ordinaria ma soprattutto straordinaria vista la qualità del restauro richiesto dagli enti che sovraintendono alla tutela dei beni artistici.

«Mi dispiace che l’asta sia andata deserta» spiega l’assessore al Patrimonio Lucia Olivotto, «la vendita di quella villa è molto difficoltosa. Si tratta di una realtà di enorme valore ma il periodo storico non aiuta».

La villa, acquistata dal comune alcuni decenni fa con l’obiettivo di realizzare lì una scuola agraria, non ha mai visto uno studente. Si tratta di un complesso formato da una porzione abitativa collegata sul lato nord ad una porzione rurale comprendente una stalla, un vasto fienile e altri spazi. Il fabbricato ha anche un’ampia corte interna, è stato realizzato in muratura tradizionale e con tetto in coppi. Il suo valore, secondo l’ultimo piano delle alienazioni stilato dal comune, è di 620 mila euro. Nessuno, però, ha ritenuto l’affare interessante e l’asta è andata deserta.

Il problema della mancata vendita dei palazzi antichi non è nuovo a palazzo Rosso. L’ex villa Sartori è da tempo tra i beni alienabili e nel piano triennale 2017-19 figura anche palazzo dei Giuristi, che un tempo ospitava i musei civici. «Al momento c’è ancora quello archeologico» spiega Olivotto, «e fino a che non verrà spostato al Bembo il palazzo non si tocca. Per il futuro spero di trovare forme di valorizzazioni diverse dalla vendita». «Abbiamo un problema simile con villa Montalban» continua il vicesindaco, «di cui avevamo parlato con il ministero».

La situazione è diversa per terreni e altri tipi di proprietà, che si vendono più facilmente. «Nel caso dei palazzi antichi l’ostacolo spesso sono le basi d’asta» aggiunge, «che si fanno su stime ben precise. Nel 2018 cercheremo di rivederle per collocare gli immobili sul mercato».

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