Ater, ripresa la fornitura di gas nella palazzina di piazza Mazzini
BELLUNO. È stata riattivata ieri la fornitura del gas agli inquilini della palazzina di piazza Mazzini a Belluno , rimasti al freddo perché cinque dei residenti da due anni non pagavano la loro quota per questo servizio.
A darne comunicazione è la stessa presidente dell’Ater, Ilenia Rento, che ha seguito la vicenda. «La somma che abbiamo versato, 18 mila euro, dovrà essere recuperata tra gli affittuari morosi. Se così non sarà, saremmo costretti ad avviare le procedure di sfratto».
La vicenda risale a qualche settimana fa, quando un condomino ha scritto all’Azienda per l’edilizia residenziale e anche a Palazzo Rosso dicendo che l’erogazione del gas, con cui viene alimentato non solo il riscaldamento, ma anche l’acqua calda e i fornelli della cucina, era stata sospesa, perché da 24 mesi cinque degli otto inquilini non pagavano le loro quote. A questo punto il fornitore ha deciso di interrompere il servizio, lasciando l’intero condominio al freddo. È dovuta intervenire l’Ater per pagare la somma dovuta.
«Abbiamo saldato questa quota, ma non sappiamo a quanto ammonti il debito degli anni precedenti verso lo stesso fornitore del gas, visto che gli amministratori condominiali che si sono susseguiti, non hanno mai chiesto il nostro aiuto. Non sappiamo chi non abbia pagato e se lo ha fatto perché in difficoltà economica o perché non aveva voglia di sborsare la somma dovuta», precisa Rento.
Comunque sia , le settimane scorse Ater ha saldato il debito, versando i soldi nel conto corrente del condominio, dove vengono raccolte le somme delle spese degli inquilini. «Purtroppo il conto è stato pignorato dal fornitore e quindi l’attuale amministratore condominiale ha dovuto inviare una lettera in cui si impegna a versare nel conto corrente della ditta la somma da noi pagata. Soltanto dopo queste rassicurazioni scritte è stato possibile riattivare il servizio. A questo punto», precisa la presidente dell’Ater, «dovremo procedere a riscuotere i 18 mila euro versati dai condomini morosi. Se questo non fosse possibile, allora ci vedremo costretti, come ente e seguendo la normativa in materia, a inviare le lettere di sfratto».
Una soluzione che Ilenia Rento vorrebbe scongiurare e per questo chiede all’amministrazione comunale e ai servizi sociali di intervenire prendendosi in carico eventualmente gli inquilini con disagio. —
Paola Dall’Anese
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