Attaccati in paese biglietti anonimi su presunte tresche
CESIOMAGGIORE. Biglietti anonimi in giro per Cesiomaggiore. Scritti a mano, con il normografo o con il computer e dal contenuto diffamatorio nei confronti di cinque paesani accusati di relazioni sentimentali clandestine. Dopo una perizia calligrafica, aperto il processo per diffamazione aggravata a Monica Ducati. La donna è difesa dall’avvocato Bressan, mentre tre dei bersagli si sono costituiti parte civile con Barzon, Gasperin e Zornitta per i danni.
I procedimenti sono due e il giudice Zantedeschi li ha riuniti, dopo aver raccolto le liste dei testimoni, rinviando alla settimana prossima. Una prima lettera scritta a mano e con dentro un testo fatto al computer è arrivata a un uomo nell’aprile 2015. Si leggeva, senza le volgarità: «Cosa ci fa tua moglie sempre al magazzino di un commerciante: gli fa delle terapie particolari o ci fa semplicemente del sesso?». La seconda del dicembre 2015 è stata indirizzata a una donna. In una missiva a mano, con dentro due testi al computer, c’era scritto: «Sapevi che il tuo amore segreto fa sesso con una certa donna? Pensavi di essere l’unica? Allora non sembri, sei proprio scema. Tutti sanno della relazione clandestina».
In una occasione l’imputata si è spacciata per la vittima e ha inviato a un uomo il messaggio: «Ciao, sono io, ti ho visto in giro e mi piaci da impazzire, sono una biondina disponibile e calorosa, non vedo l’ora di conoscerti, mi trovi a Busche in piazza Aratiba, chiamami e ti dirò dove». Altre lettere nel 2016, compreso un biglietto colorato scritto con il normografo, nel quale c’erano i due nomi e la scritta «amanti clandestini».
Un altro destinatario ha letto: «complimenti alla falsità delle persone come si dona la donatrice al commerciante, una vera missionaria del volontariato, dai pomeriggi nel magazzino agli incontri fuggitivi nel Piave, per poi andare nelle scuole a parlare ai nostri ragazzi e a passare mattinate per le piazze, con la superbia e l’arroganza che la contraddistingue ma quanto schifo fa. Tutti ormai sanno quanto è falsa». Poi le querele. —
G.S.
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