«Attacco alla democrazia partecipativa»

BELLUNO. A due mesi dal voto, non solamente nel comitato bellunese per il No alla riforma, ma anche come partito, Rifondazione Comunista bellunese è impegnato nel difendere la Costituzione e la sua...

BELLUNO. A due mesi dal voto, non solamente nel comitato bellunese per il No alla riforma, ma anche come partito, Rifondazione Comunista bellunese è impegnato nel difendere la Costituzione e la sua piena attuazione. «Si assiste ancora una volta in Italia ad un attacco convergente da parte dei poteri finanziari e industriali schierati sulla posizione del “si” contro la democrazia partecipativa che è l'essenza della nostra

costituzione», dice la segretaria provinciale del partito, Moira Fiorot. «Con la “deforma” Renzi/Boschi/Verdini non è in discussione solo un’architettura istituzionale, ma un profilo di società, una concezione di formazione sociale. Quando difendiamo la Costituzione è di noi che si parla, dello spirito costituente che vive nel conflitto, nelle resistenze, nell’organizzazione sociale. La posta in gioco è ogni giorno più evidente: non ci troviamo solo di fronte alla riscrittura, ignorante e, a volte, goffa di 47 articoli della Costituzione (che coinvolge anche

i principii fondamentali della prima parte) ma alla proposta di una nuova Costituzione. Renzi è la protesi, la mera proiezione della nuova Commissione Trilaterale (basta leggere i documenti della famigerata J. P. Morgan) che ritiene “bolscevica” la Costituzione nata dalla Resistenza e vuole abbatterla». Fino al 4 dicembre Rifondazione vuole «parlare alle persone nei luoghi di lavoro e nelle piazze e per questo abbiamo messo in calendario alcuni volantinaggi», annuncia Fiorot: «oggi alla manifestazione Mele a Mel, ai mercati di Arsiè (il giovedì), di Belluno il sabato e parteciperemo attivamente alle iniziative che il Comitato per il No bellunese metterà in campo in questi ultimi 50 giorni».

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