Attesa per la libertà di Vettorel
L’attivista è detenuto da 50 giorni ad Amburgo e la Corte federale non decide
FELTRE. Cinquanta giorni in prigione. È passata un’altra settimana per Fabio Vettorel, il feltrino che dal 7 luglio è rinchiuso nel carcere minorile di Hanofersand, dopo l’arresto alla manifestazione contro il G20 di Amburgo. Il 18enne attivista aspettava la scarcerazione già dopo Ferragosto, ma la Corte federale di giustizia tedesca non ha ancora emesso il provvedimento di liberazione. La cesiolina, invece, è rimasta detenuta nel penitenziario di Billwerder per 34 giorni, tornando in libertà il 10 agosto.
La mamma di Vettorel, Jamila Baroni è sempre ad Amburgo e conta di poter visitare il figlio domani, dopo l’incontro di mercoledì: «Non è sicuro che me lo facciano rivedere, ma naturalmente lo spero tanto. E mi auguro che possa uscire il prima possibile, perché ormai sono quasi due mesi di carcerazione preventiva per l’ipotesi di reato di grave violazione dell’ordine pubblico. L’ultimo colloquio è durato un’ora e 20 e, francamente, l’ho trovato un po’ sconfortato, perché continua a non capire il motivo della sua detenzione. Sa che Maria è uscita e non comprende perché lui, invece, è ancora dentro».
Oltre tutto, il regime carcerario è diventato più aspro dal 3 agosto e anche questo è difficie, da spiegare: «Non può né ricevere né spedire corrispondenza. Meglio: le sue lettere devono essere preventivamente lette e passa parecchio tempo, prima che partano. Non capisco nemmeno io perché qui siano così severi, ma adesso quello che conta è che possa tornare a casa al più presto, in attesa del processo».
(g.s.)
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