Attivista anti Ogm prosciolta in Friuli
PONTE NELLE ALPI. Dietro la maschera non c’è la certezza che ci fosse lei. Archiviata dal giudice per le indagini preliminari di Pordenone, Pergola, la posizione della pontalpina Valentina Nessenzia e di altri 45 attivisti anti Ogm, che sono stati indagati per l’iniziativa delle tute bianche del 30 marzo di quattro anni fa, a Vivaro. Quel giorno seminarono canapa biologica in un campo coltivato a Ogm di Giorgio Fidenato e fecero irruzione nel cortile della villa di Silvano Dalla Libera, che all’epoca era il presidente di Futuragra, lanciando fumogeni nell’abitazione, usando vernice spray per scrivere sui muri “No Ogm” e scaricando un cassone di letame davanti al cancello d’ingresso.
L’ipotesi iniziale sulla quale aveva lavorato la Procura era di devastazione e saccheggio. In un secondo momento il pubblico ministero Baldo ha contestato danneggiamento e violazione di domicilio, escludendo esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza sulle cose, invasione di terreni e edifici e ingresso abusivo nel fondo altrui. Alla fine per nessuno degli indagati sussistono elementi certi che permettano di individuarlo come autore o coautore di un reato. È dimostrato che gli indagati fossero presenti alla manifestazione, ma questo non basta per attribuire una specifica responsabilità, perché dalle indagini è emerso che alcuni manifestanti si sono dissociati e allontanati quando la protesta ha assunto connotati violenti. Il fatto che fossero tutti mascherati e coperti dalle tute bianche non ha consentito l’identificazione. Tutti prosciolti, compresa l’unica bellunese. —
G.S.
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