Aumentano i contenziosi tra enti pubblici e cittadini
BELLUNO. Aumenta l’attività del difensore civico della Provincia di Belluno per la litigiosità dei cittadini nei confronti della pubblica amministrazione.
Il difensore Nicola Lenoci, il cui mandato scade il 20 maggio, ha presentato di recente la relazione sulla sua attività, evidenziando «la necessità di far conoscere ancora più capillarmente il servizio esistente, che ancora troppe persone ignorano. Mi auguro che l’amministrazione provinciale possa mantenerlo, perché di controversie da risolvere ce ne sono sempre. E sono tante».
I numeri parlano chiaro: 54 le pratiche aperte nel 2015, molte delle quali sono state risolte a favore del cittadino da parte del difensore civico.
«Si va dai problemi riguardanti i divieti di sosta a quelli per il 730 precompilato, fino ad alcuni chiarimenti sui conteggi della tassa sui rifiuti e su quella di circolazione», dice Lenoci, che racconta alcune vicende da lui seguite. «A Sedico i proprietari di un immobile si sono opposti alla volontà dell’amministrazione comunale di istituire un senso unico sul breve tratto di strada su cui si affacciava il loro edificio, che per il Comune era pericolante. Ma dopo aver presentato ricorso al Ministero dei trasporti, i cittadini hanno vinto la causa, ottenendo il ripristino della viabilità precedente. Ma la gioia è durata poco perché ora il municipio ha deciso di fare ricorso al capo dello Stato».
Un’altra causa ha riguardato l’istituzione del divieto di sosta su un’area a rischio frana. «I residenti, a causa di un parcheggio davanti alle loro abitazioni, erano costretti ad attraversare la strada camminando lungo una scarpata franosa. Dopo il mio intervento», precisa il difensore civico, «si è trovato un accordo con il Comune di Belluno che ha posto dei cartelli di divieto di sosta».
Non sono mancate anche segnalazioni sul 730 precompilato dello scorso anno: «Abbiamo presentato anche una lamentela alla Presidenza del consiglio dei Ministri, che ci ha risposto specificando che si trattava di un sistema sperimentale. E poi ci sarebbero altri casi in cui il mio intervento è riuscito ad attenuare il senso di rabbia collegato più alla mancanza di spiegazioni da parte dell’ente interessato, che al caso vero e proprio».
Ed è proprio sulla necessità di maggiore trasparenza e dialogo coi cittadini che punta l’attenzione Nicola Lenoci, sottolineando che «spesso ci troviamo di fronte a cause che si protraggono per anni proprio per la mancanza di chiarezza».
La Provincia di Belluno a breve dovrà decidere se riconfermare l’incarico all’attuale difensore, mantenendo questa figura che opera in maniera totalmente gratuita. (p.d.a.)
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