Aumentano i reati di maltrattamenti
BELLUNO. Sono ormai settimanali le udienze nel tribunale di Belluno per reati di maltrattamento. Lo ha confermato il giudice Elisabetta Scolozzi intervenendo alla tavola rotonda “Donne per le donne. La professionalità femminile nei casi di delitti di genere” organizzata da Fidapa nell’ambito della giornata mondiale contro la violenza sulle donne.
E in effetti il maltrattamento insieme con lo stalking e la violenza sessuale sono i reati che subiscono maggiormente le donne in provincia di Belluno, come ha spiegato l’avvocato Cristiana Riccitiello: «Il compito dei legali è capire le condotte di cui sono state vittime le donne e le loro necessità accompagnandole in questo percorso». Riccitiello ha anche evidenziato che con la nuova norma sul femminicidio «le donne, a prescindere dal reddito, hanno la possibilità di avvalersi del gratuito patrocinio».
Ma la violenza in tutte le sue forme è presente e segna un leggero aumento. «E questo perché c’è una maggiore sensibilità da parte delle persone su questo tema», ha precisato Francesca Quaglia, responsabile del centro antiviolenza Belluno Donna. Che ha poi ha snocciolato alcuni dati. «Solo quest’anno, sono 87 le donne che hanno contattato il nostro centro». Nel centro, attivo dal dicembre 2004, «fino al dicembre 2015 sono stati fatti 3.165 interventi di cui 2.580 colloqui, 431 i contatti con agenti sociali per quelle situazioni in cui è stato possibile e necessario attivare soggetti con diverse professionalità, per rispondere ai bisogni espressi dalla donna. Per molte di queste persone è stato attivato anche il banco alimentare e sono stati donati vestiti, biancheria per la casa». Il 77% delle donne che si sono rivolte al centro è di nazionalità italiana, mentre il resto è di altri Paesi. «È confermato che il 75% di chi usa violenza è il partner o l’ex e che la concentrazione maggiore di casi si è registrata a Belluno-Ponte (262), nel Feltrino (91) e tra Cadore e Valbelluna (49)».
«Nel 2015 sono stati 15 gli ammonimenti del questore e di questi l’80% era per violenze sulle donne. Ma ad oggi sono già 19», ha detto il commissario capo Claudia Tortorelli, reggente della divisone anticrimine e dirigente della squadra mobile della questura di Belluno. «Le denunce pervenute alla Polizia sono state 87 per quest’anno, mentre erano oltre 120 nel 2015». La dirigente ha anche annunciato che il prossimo anno partirà il progetto “camper”. «È un progetto per creare un contatto diretto tra le donne vittime di comportamenti violenti, che hanno paura di denunciare o varcare la soglia di un ufficio, e un’èquipe di operatori specializzati. Partito nel luglio scorso, presto sarà anche nel Bellunese per sensibilizzare l’opinione pubblica». (p.d.a.)
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