Aumentate le tariffe Si cercano soci e risorse
BELLUNO. Le tariffe per chi vuole utilizzare il Teatro Comunale di Belluno aumentano e si diversificano, così da sostenere le spese di gestione dello stabile. Anche di questo si parlerà domani al consiglio di gestione della Fondazione teatri delle Dolomiti, che sarà preceduto da quello di indirizzo, durante il quale saranno presentati i conti del 2013 e il bilancio preventivo 2014. Bilanci in sofferenza, indubbiamente, ma che dimostrano come «si stia cercando di attuare una severa politica di contenimento dei costi, spendendo solo le risorse realmente a disposizione», sottolinea il presidente Renzo Poloni, rivendicando con orgoglio questo risultato.
I conti. «Il bilancio consuntivo si chiude con un avanzo di qualche centinaia di euro. Nel 2014, invece, dovremmo arrivare al pareggio, contando sui 70 mila euro (prima erano 40 mila) messi a disposizione dal Comune di Belluno, rimasto unico componente della Fondazione. A questi vanno aggiunti gli incassi del teatro e il recupero dell’Iva, per un ammontare complessivo di circa 250 mila euro. Dobbiamo ancora ricevere i 50 mila euro dalla Regione per il 2012 e i 25 mila di metà 2013, anno in cui se n’è andata. A questi vanno aggiunti i 20 mila euro per il 2012 della Provincia, che ancora non abbiamo visto e che non mi pare sia in condizioni da darci, anche se quei soldi li abbiamo già spesi per le attività», ribadisce Poloni, che continua: «Un aiuto ci arriverà anche dalla Cariverona: dopo un paio d’anni di assenza, la Fondazione tornerà a finanziare l’attività teatrale con qualche decina di migliaia di euro a previsione pluriennale».
Più soci. Ma lo scopo principale del presidente Poloni è di ampliare il numero dei soci della Fondazione Teatri: «Vogliamo che sia aperta anche ad altri Comuni come Feltre o come Ponte nelle Alpi, anche se quest’ultimo andrà ad elezioni. Dobbiamo e vogliamo che la Fondazione sia più partecipata dal territorio».
La residenza. Con il 2014 dovrebbe partire anche il progetto della residenza teatrale e del cartellone unico tra Tib e Circolo Cultura e stampa (il terzo soggetto, Slow machine si occuperà per ora di altre attività). «Si stanno discutendo questi temi, perché vogliamo lanciare la residenza teatrale, garantire la pluralità societaria e coinvolgere la Regione Veneto, tramite degli accordi di programma su determinati progetti a cui lavoreremo», dice Poloni.
Intanto, a breve dovrebbero partire i lavori per il cambio delle porte del teatro: «Un’operazione che ci porterà a risparmiare in termini di riscaldamento». (p.d.a.)
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