Auronzo conta i danni del nubifragio: tre milioni di euro tra pubblico e privati
Colate e frane anche fuori dal centro a Giralba, Socosta e in Val Marzon. In alcuni punti la ciclopedonale non esiste più

AURONZO. Danni per due milioni di euro alle opere pubbliche. E forse un milione per le 23 abitazioni e le 15 attività commerciali coinvolte. Queste le conseguenze – primissime stime – della bomba d’acqua caduta l’altra sera ad Auronzo.
Il presidente della Regione, Luca Zaia, ha firmato la richiesta al Governo di riconoscere lo Stato di emergenza e questa è stata inviata – informa l’assessore alla protezione civile, Gianpaolo Bottacin – ancora venerdì pomeriggio, considerando, peraltro, pure le situazioni di Canale e Livinallongo.

DANNI NELLE VALLI
Ad Auronzo i danni non si sono verificati solo in centro paese, ma anche in periferia. «Una colata detritica – riferisce il sindaco Tatiana Pais Becher – è avvenuta lungo l’alveo del Gravasecca, in località Giralba, danneggiando il ponte sulla statale verso Misurina e provocando la chiusura temporanea della Strada delle Dolomiti».
«Veneto Strade vi ha lavorato strenuamente in collaborazione con i vigili del fuoco volontari, ripristinando il transito. Il Gravasecca diventa un vulcano – dato storico – quando è sotto pressione. In località Socosta sono venute giù delle frane lungo alcune piste forestali. Altrettanto è successo in Val d’Onge, verso Misurina».

La Val Marzon, che si trova ai piedi del versante sud delle Tre Cime, è stata bombardata di smottamenti. Evidentemente in questi imbuti vallivi la tormenta d’acqua ha moltiplicato la sua forza. Il rio Longers è esondato lungo la valle che attraversa. «Vi è stato – riferisce il sindaco – un peggioramento delle condizioni idrogeologiche di tutti i nostri corsi d’acqua; e per fortuna che dei tratti importanti sono stati sistemati con i cantieri del post Vaia».
TORRENTE CALVARIO
È questo il punto più pericoloso per la sicurezza idraulica del centro di Auronzo. Il tombotto che attraversa la cittadina sotto le case e le strade non regge alle grandi quantità d’acqua.
«L’Arpav ci scrive – fa sapere il sindaco - che i 128 mm acqua caduti in 2 ore sono purtroppo un record per il Comune di Auronzo e un evento eccezionale per la zona dolomitica. Neppure nella notte di Vaia la precipitazione è stata così intensa».
Ieri i Servizi Forestali e gli uomini della Protezione civile hanno rimesso in sicurezza l’imbuto, intasato di sassi, rami, fango.
«Ma la sicurezza definitiva – anticipa l’assessore Bottacin – è quella che si farà da lunedì, con un progetto da circa 250mila euro. A monte del canale costruiremo un sistema di “vele”, come vengono chiamate in termine tecnico, per trattenere i detriti mano a mano che scendono. Con questo cantiere di fatto ricalibreremo l’alveo. In caso di emergenza, potremo entrare nelle vele con le ruspe e liberarle dai materiali».
CICLOPEDONALE e spiaggia
In alcuni punti la ciclopedonale tra Misurina ed Auronzo non esiste più. Bisognerà rimetterci mano urgentemente, come dopo Vaia. I danni alla spiaggia appena inaugurata sono stati riparati nella giornata di ieri.
PULIZIE
E sempre ieri, per il secondo giorno, si è proceduto con le pulizie: delle strade ricoperte di fango e detriti legnosi, delle fognature completamente ostruite, degli scantinati allagati e delle attività commerciali danneggiate dal fango. La sindaca Pais Becher ha interpellato l’Enel perché ripulisca – se possibile con la massima rapidità – il lago di santa Caterina. In tanti punti è torbido, quasi color caffelatte. È ripieno di ghiaia, massi, tronchi d’albero, ramaglie. Insomma non si ripresenta al meglio, in questi giorni, e nella seconda metà di agosto accoglierà le gare di canoa. Pais Becher lo vorrebbe subito pulito.
Bim Gsp sta già procedendo alla pulizia delle condotte fognarie e dei pozzetti. Fra la stazione dei carabinieri ed il lago ci sono 30 metri di condotta da ricostruire.
VAIA 2
«Mai avrei pensato che un’altra emergenza avrebbe potuto colpire il nostro bellissimo Paese delle Tre Cime di Lavaredo a nemmeno due anni dalla tempesta Vaia» commenta per concludere il sindaco Tatiana Pais Becher. Che si dice preoccupata per quanto le ha riferito l’Arpav. «Il maltempo è prevedibile, a volte anche la sua intensità, ma è inimmaginabile mettere in conto 128 mm in due ore. Così mi hanno specificato. E questo angoscia, in presenza dei cambiamenti climatici». —
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