Auronzo: indagato il capo ufficio tecnico
Per il caso palaghiaccio sotto inchiesta anche l'ingegner Fagherazzi
AURONZO. Via i sigilli dall'impianto di refrigerazione del palaghiaccio di Auronzo. Ma sale a due il numero delle persone iscritte nel registro degli indagati: accanto al nome del sindaco, c'è ora anche quello di Nicola Fagherazzi, responsabile dell'ufficio tecnico. Continua a riservare sorprese, l'inchiesta condotta dal sostituto procuratore Antonio Bianco, che nel mese scorso ha portato al sequestro della centralina dell'impianto di refrigerazione del palaghiaccio del paese, dopo i rilievi avanzati dall'Arpav, sul mancato superamento di un adeguato collaudo di competenza dell'Agenzia Regionale per l'ambiente. Assieme al primo cittadino Bruno Zandegiacomo Orsolina, è stato indagato anche l'ingegner Fagherazzi, capo dell'ufficio tecnico del Comune di Auronzo. Le contestazioni sono le stesse del sindaco. Primo: aver infranto una norma antinfortunistica (il decreto legislativo 81 del 2008) per una presunta omissione di controllo delle dotazioni dei dipendenti. Secondo: inosservanza dei provvedimenti dell'Autorità (l'articolo 650 del codice penale) perché non si sarebbe attenuto alle indicazioni dell'Arpav che aveva vietato l'uso della struttura prima che avvenisse il collaudo. Com'è noto, è proprio sulla competenza del collaudo della struttura che le posizioni degli indagati e dell'Arpav divergono nettamente. Secondo il primo cittadino di Auronzo ed ora anche per il capo ufficio tecnico del Comune, dal febbraio 2010, l'Arpav non avrebbe più voce in capitolo sui collaudi che sarebbero di competenza dell'Inail di Venezia. Ed è, infatti, su questo aspetto dell'intricata vicenda che fa leva la difesa del sindaco di Auronzo, con l'avvocato Antonio Prade. La situazione, secondo la difesa, sarebbe stata sempre sotto controllo ed il recente collaudo dell'Inail ha dato esito positivo. Tra l'altro, la difesa è ora riuscita ad ottenere il dissequestro della centralina del palaghiaccio, prima ancora che si pronunciasse il tribunale del Riesame. È stato, infatti, lo stesso pm a disporre il dissequestro, dopo la convalida del gip Aldo Giancotti.
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