Auronzo, Maddalena Crippa conquista il Kursaal
AURONZO
Ottanta minuti intensi, appassionati, a tratti commoventi. Maddalena Crippa ha dato il meglio di sè in "Canto popolare", interpretando alcune tra le più belle e famose poesie civili di Pier Paolo Pasolini, tratte dalle raccolte “Poesia in forma di rosa”, “Le ceneri di Gramsci”, “Poesie disperse”, “Bestemmia”. È stato come riavere sul palcoscenico il grande poeta, in una narrazione sconvolgente che ha toccato molti momenti della sua vita, dall'infanzia all'adolescenza, all'eta adulta. Il conflitto con il padre, ufficiale di fanteria, fin dalla tenera età. E all'opposto, lo sconfinato amore per la madre friulana di Casarsa. Una mescolanza di origini del nord e del sud, che ha contribuito a creare una personalità complessa e problematica, forgiatasi nella vita trascorsa in grandi città e minuscoli paesi di campagna (per un breve periodo, dal 1925 al 1927, la famiglia Pasolini fu anche a Belluno).
Nei brani proposti da Maddalena Crippa, la constatazione del poeta di non avere un proprio stile («La mia è una contaminazione di stili diversi, riconoscibile per l'intensità e la passione»), ma anche il malinconico atteggiamento verso un mondo «nel quale non vi è più nulla che mi interessi», un mondo «che toglie il pane ai poveri e la pace ai poeti», un mondo ove, alla fine, non vi è più nessuno per cui valga la pena scrivere poesie.
Memorabili e vivaci le descrizioni della città di Roma, dal centro storico, scintillante e fatuo, alle borgate periferiche, tra spazzatura e varia umanità. Con un autentico anatema contro i palazzinari che negli anni '60 hanno devastato la capitale (e non solo) con costruzioni orribili. In chiusura i tristi presagi di una fine tragica e prematura, con l'illuminante considerazione sulla caratteristica che accomuna gli uomini: la diffusa viltà che nasce dal possesso e soprattutto dalla paura, sempre presente nel fondo del cuore. Eppure, insegna Pasolini. c'è un modo per combattere, per non cedere, per resistere. A queste immagini, a queste sensazioni, ha dato vita con maestria Maddalena Crippa, attrice intensa e raffinata, che ha saputo modulare i toni e la timbrica vocale, rendendo la parole vive, coinvolgenti, appassionanti, grazie anche al pregevole commento musicale di Paolo Schianchi. Per entrambi 5’di applausi del pubblico del Kursaal conquistato e riconoscente per questa grande apertura della stagione di prosa.(l.o.)
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