Auronzo, porte chiuse all’ufficio turistico: consorzio Tre Cime all’attacco

AURONZO. Ufficio Iat di Auronzo chiuso fino a data da destinarsi. È quanto denunciato in una nota dal presidente del consorzio turistico Tre Cime Dolomiti, Paolo Pais. L’ufficio in effetti si presenta chiuso al pubblico da martedì e nessuno risponde al telefono.
Arcano presto svelato: Pais contesta che l’incarico per la gestione, assegnato con un bando due anni or sono alla cooperativa Cadore dal Comune di Auronzo dopo mesi di chiusura dell’ufficio, è scaduto il 31 gennaio e non prevede la possibilità di proroga.
La cooperativa Cadore ha così chiuso l’ufficio. E all’orizzonte, contesta Pais, non c’è nessun nuovo bando comunale. Peraltro la carenza di personale pubblico al momento non lascia ben sperare per una soluzione in tempi brevi. Il tutto in un momento tanto importante quanto delicato sul fronte della promozione turistica del paese.
«Lo scarso interesse di questa amministrazione per il comparto turistico è stato chiaro fin dalle dimissioni di Camilla Larese, assessore al turismo, mai sostituita da nessuno che avesse un minimo di conoscenza in ambito turistico», tuona il presidente del consorzio turistico Tre Cime Dolomiti. «Turisticamente abbiamo fatto un salto indietro di ottant’anni perché dalla nascita dell’azienda di soggiorno a metà anni Cinquanta, Auronzo e Misurina sono sempre stati propositivi e molto attivi, seppur con alcune pause, ma mai si era raggiunto un punto così basso in termini di organizzazione turistica. Lo stesso consorzio turistico, nato a fine anni Ottanta per ovviare alle difficoltà delle vecchie aziende di soggiorno, ha sempre dato il suo contributo all’organizzazione turistica della val d’Ansiei».
Ma il cConsorzio è stato «messo frettolosamente da parte», rammenta Pais, «e di fatto mai chiamato in causa, se non per necessità, da questa amministrazione. I dati relativi ad arrivi e presenze degli ultimi anni sono positivi solamente grazie al ritrovato interesse per la montagna, definitivamente esploso con la ricerca di un nuovo tipo di vacanza a seguito dell’epidemia, alle azioni della Dmo Dolomiti e del consorzio turistico senza il supporto comunale».
La chiusura dell’ufficio Iat al piano terra del municipio – “casa” del Tre Cime Dolomiti per decenni prima dell’intervento del Comune che ha avviato il bando per la gestione del prodotto turistico locale vinto dalla coop Cadore, unica partecipante, offre l’occasione a Pais per togliersi qualche sassolino dalla scarpa.
«Due anni fa, in pompa magna, veniva inaugura la nuova gestione dello Iat nella quale veniva lodata la cooperativa Cadore per aver partecipato al bando ed offerto un orario di apertura dell’ufficio più ampio rispetto al minimo richiesto. Peccato che per offrire un orario ampio si sia risparmiato sia sui depliant che sulle informazioni turistiche, non venivano fornite copie cartacee degli orari dei bus, degli orari dei treni non si trovava proprio traccia, nemmeno chiedendo al personale. Il consorzio negli ultimi anni è rimasta l’unica realtà in grado di mantenere standard di servizio adeguati alle esigenze del turista, pur con risorse limitate e soprattutto con un occhio di riguardo ai propri soci ed ai loro ospiti».
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