Aurora, nel suo nome la voglia di Danta di riprendere a vivere
DANTA. Aurora è nata il 6 novembre, a pochi giorni dal disastro ambientale che ha colpito il Comelico e quando il paese, come tutto il comprensorio, aveva iniziato lentamente a provare a tornare a una seppur minima normalità.
La bambina è di Danta, e già nel nome che le è stato dato indica una speranza.
«È appena il quarto neonato di quest’anno per il nostro piccolo paese di montagna», sottolinea il sindaco Ivano Mattea, «e dunque per noi è un evento, un segnale di buon auspicio ed in controtendenza rispetto allo spopolamento che sta attraversando tutta la nostra valle».
La piccola Aurora è venuta alla luce all’ospedale di Feltre martedì scorso alle ore 16: 17, pesa 3, 65 kg ed è lunga 50 centimetri.
«Sta bene e siamo tutti molto felici», conferma dall’ospedale la mamma Lorena Chistè, 27 anni, di Danta, impiegata, «sono stati giorni di tensione per il maltempo, per la viabilità precaria ancora in queste ore, per l’ansia che ovviamente accompagna ogni nascita; soprattutto se, come nel mio caso è la prima. Comunque stiamo tutti bene, questo è l’importante».
Altrettanto emozionato il padre, Guido D’Aco (41 anni), carpentiere.
«Sono momenti indescrivibili, belli, forti, che consiglio di provare a tutti. Abbiamo schivato il maltempo, siamo davvero contenti che tutto sia andato al meglio».
Molto felice anche il sindaco Ivano Mattea.
«A molti sembrerà strano quello che dico, ma quattro nascite in un anno sono un vero record per Danta, che conta 450 abitanti; e l’arrivo di Aurora, dopo Mirco, nato il 14 febbraio, Cristian, nato il 5 aprile, ed Emma, nata il 31 maggio, ci fa sperare anche per il futuro, per il nostro asilo, per le scuole elementari ed anche per il paese tutto. In asilo ad oggi abbiamo 23 bambini. E stiamo lavorando per avere dal prossimo anno il tempo pieno a scuola: con una simile offerta riteniamo, infatti, di poter essere attrattivi anche per le famiglie degli altri paesi vicini».
Ivano Mattea è diventato famoso in tutta Italia anche per aver svolto, per tutto il mese di settembre, anche il ruolo di conducente del pulmino comunale che ogni giorno fa il giro degli altri paesi per raccogliere i bambini da portare all’asilo.
«Tanti si sono stupiti», commenta quasi incredulo, «ma io in fondo mi sono limitato solo a fare quello che avrebbe fatto qualsiasi persona di buon senso. Ho sostituito il nostro vigile urbano, che fa anche da autista, e che era andato giustamente in ferie come suo diritto. Intervengo, insomma, nelle emergenze. E non ci vedo nulla di particolarmente strano».
Sorride e riparte col pulmino per portare i bambini di Danta a Santo Stefano, ad un corso di inglese. —
Stefano Vietina. BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI.
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